Livorno, Protti: “C’è dispiacere ma i miei sentimenti non cambieranno mai. Amo questi colori”
PROTTI LIVORNO – Igor Protti, ex calciatore e dirigente degli amaranto, si è raccontato al Tirreno dove ha parlato dei suoi anni trascorsi appunto, all’ombra del Picchi: “Il Livorno c’è sempre. In modo diverso, ma state tranquilli che c’è sempre. Faccio il tifoso e osservo con curiosità. Mi ero preso un periodo per metabolizzare un’annata […]
PROTTI LIVORNO – Igor Protti, ex calciatore e dirigente degli amaranto, si è raccontato al Tirreno dove ha parlato dei suoi anni trascorsi appunto, all’ombra del Picchi:
“Il Livorno c’è sempre. In modo diverso, ma state tranquilli che c’è sempre. Faccio il tifoso e osservo con curiosità. Mi ero preso un periodo per metabolizzare un’annata impegnativa sotto tutti i profili, soprattutto a livello emotivo. Ho lasciato passare del tempo. Al Livorno voglio bene. Ripercorrendo i tre anni trascorsi, posso dire di essere uscito di scena avendo centrato l’obiettivo. Sono tornato con la squadra in C e l’ho lasciata in B con una salvezza conquistata. E’ stato un dispiacere per come ci siamo lasciati, ma nella vita tutto ha un inizio e una fine. Se i matrimoni si fanno in due, i divorzi si possono fare in due o da soli. Nel nostro caso è stato un divorzio deciso in due. Quando mi sono sentito dire che ero un problema, ho capito che ero al capolinea. Una scelta morale mi obbligava a dire basta e così ho dato il massimo fino al mio ultimo giorno di lavoro e poi ho chiuso. L’aspetto positivo della vicenda è che mi sono reso conto di avere intorno dei finti amici. Io sono così, non si può pretendere di cambiarmi. Non mi sento con Spinelli da molto tempo, l’ho solo visto quando è venuto alle ultime partite. L’Italia sta diventando il paese delle chiacchiere ma io preferisco guardare la sostanza: con l’attuale proprietà ho vissuto, dal ’99, 9 stagioni, di cui 6 da calciatore e 3 da dirigente. Da calciatore ho lasciato il Livorno in A, da dirigente l’ho lasciato in B, con tre promozioni e zero retrocessioni. I ricordi più tristi sono il 2-2 a Reggio Emilia, che ci è costato l’eliminazione dai play-off di C. E l’esonero di Lucarelli, che a livello umano è un amico: il suo allonatanamento è stato una sconfitta anche per me. I ricordi più belli invece sono la vittoria nel derby col Pisa per 2-0 che ha dato il là alla promozione in B; e la salvezza insperata dello scorso anno. Seguo gli amaranto in TV. Col Perugia abbiamo fatto una buona gara. Giocando così i risultati arriveranno. Coltivo la mia passione coi bambini grazie alla scuola calcio La10. Assessore allo sport? Ho sempre detto no, ma non chiudo la porta. La maglia amaranto è la mia seconda pelle. I miei sentimenti non cambieranno mai. Per questo dico: forza Livorno, sempre, comunque e ovunque”.