UOMO COPERTINA PSB – Pisa è la terra promessa di Marconi: non è mai troppo tardi per scoprirsi goleador
MARCONI UOMO COPERTINA PSB – Quando all’età di trent’anni si è designati come titolari dell’attacco di una squadra di Serie B senza aver mai messo a segno una rete in carriera nel torneo, qualche dubbio sulla scelta si insinua tra tifosi e addetti ai lavori. Chiunque abbia allenato Michele Marconi nelle stagioni passate ne ha rimarcato le potenzialità, ma […]
MARCONI UOMO COPERTINA PSB – Quando all’età di trent’anni si è designati come titolari dell’attacco di una squadra di Serie B senza aver mai messo a segno una rete in carriera nel torneo, qualche dubbio sulla scelta si insinua tra tifosi e addetti ai lavori. Chiunque abbia allenato Michele Marconi nelle stagioni passate ne ha rimarcato le potenzialità, ma i freddi numeri lo ritraevano come un calciatore il cui record di gol in una regular season è la quota 12 raggiunta in Serie C ad Alessandria. Che egli potesse imporsi come vice-capocannoniere del torneo cadetto, raggiungendo la doppia cifra già a dicembre grazie all’epica doppietta in Pisa-Pordenone, difficilmente qualcuno avrebbe potuto prevederlo.
La storia di questo sport è colma di atleti sbocciati in età matura, ma quello che stupisce del bomber nerazzurro è la spontaneità del suo modo di incidere in campo. Potenza atletica, abilità nell’utilizzo della propria struttura fisica, senso del gol, capacità di fungere da boa per i compagni di squadra: le qualità del ragazzo cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta non sono costruite e neppure particolarmente allenabili. L’impressione che il classe 1989 dà muovendosi nello scacchiere di mister Luca D’Angelo è quella di essere l’uomo giusto nel posto giusto. La commistione tra le idee di calcio dell’allenatore e le esigenze dettate dal livello tecnico della squadra hanno spinto staff, dirigenza e società a trasformare l’eroe della finale play-off nell’uomo attorno a cui costruire l’organico chiamato a difendere la categoria.
Mai così al centro di un progetto, Michele Marconi ha compiuto il salto di qualità che davvero gli mancava: quello mentale. Il rigore fallito all’esordio contro il Benevento avrebbe potuto indirizzare il suo ambientamento nella competizione verso strade ben più tortuose, ma così non è stato. La fiducia dell’ambiente, esplicitata dalla garanzia di un posto da titolare, ha permesso al centravanti di vivere, godersi e sfruttare al 100% la chance più importante di tutto il suo percorso nel mondo del pallone. Accanto alle doti naturali è allora emersa una caratteristica in grado di conferire una brillantezza inedita al resto del repertorio, ossia la cattiveria agonistica. Il lavoro oscuro nella fase di prima pressione, la combattività su ogni palla alta e il gioco spalle alla porta hanno nel quadro della stagione dei toscani un peso persino maggiore dei 10 gol messi a segno. Batman (così è soprannominato per via delle esultanze con maschera ad Alessandria) è il faro che orienta l’intero sistema del Pisa, il punto di contatto e di tramite tra la teoria del suo massimo estimatore D’Angelo e la concretezza del terreno di gioco.
Accertata la natura dell’infortunio rimediato nell’ultima giornata dopo la splendida incornata dell’1-0, che non gli ha impedito di siglare in raddoppio in trance agonistica, non resta che augurargli una guarigione del menisco completa e rapida. I compagni necessitano del loro bomber per tenere distante la zona play-out senza eccessivi patemi, la Serie B ha bisogno di poter contare sulla spettacolarità delle giocate dell’ariete, il calcio non può prescindere da storie come la sua per mantenere intatta la propria magia.