Pordenone, Zuzzi: “Sarà difficile salvare la stagione”
ZUZZI PORDENONE STAGIONE – Il presidente onorario del Pordenone Giampaolo Zuzzi, intervenuto a Il Gazzettino, si è mostrato scettico sulla possibilità di ripresa del campionato. “Sarà durissima portare a termine questa stagione. Mancano ancora dieci giornate al termine del campionato più le partite di playoff e di playout, difficile riuscire a completare l’intero calendario. Per […]
ZUZZI PORDENONE STAGIONE – Il presidente onorario del Pordenone Giampaolo Zuzzi, intervenuto a Il Gazzettino, si è mostrato scettico sulla possibilità di ripresa del campionato. “Sarà durissima portare a termine questa stagione. Mancano ancora dieci giornate al termine del campionato più le partite di playoff e di playout, difficile riuscire a completare l’intero calendario. Per portare a termine il campionato, ammesso che si riprenda quanto prima, occorrerebbe giocare fino a luglio inoltrato. Diciamo che non riesco ad essere ottimista come il presidente Lovisa. Lui, un’ottimista di natura, ai tempi dell’Eccellenza parlava di un futuro in Serie B. Io non ho mai dato ascolto a quelle sue chiacchiere, eppure ora… In caso di impossibilità di riprendere i campionati, è giusto congelare le classifiche così come sono rimaste e far disputare solo playoff e playout. Lascio agli esperti la decisione di quel che sarà. L’unica cosa che mi sento di dire è che al Benevento di Vigorito va assolutamente garantita la promozione per quello che ha fatto. Osservando dalla finestre le strade deserte, mi vengono in mente i racconti dei miei genitori. Loro, che hanno vissuto la seconda guerra mondiale, mi parlavano di quella situazione surreale, che in parte stiamo rivivendo oggi. Avevo solo due anni quando un bombardamento distrusse la mia casa a Padova, noi ci salvammo perché rifugiati in una cantina. Il virus è più infido della guerra perché non lo vedi e non lo senti, a differenza degli aerei. Abbiamo però il gran vantaggio di poterlo evitare restando a casa. Invece a quei tempi le case venivano direttamente distrutte. Per questo è necessario utilizzare le nostre case come mezzo di prevenzione.”