Empoli, Brignoli: “Ciò che più conta adesso è battere il virus”
BRIGNOLI EMPOLI VIRUS – Alberto Brignoli, esperto portiere bergamasco in forza all’Empoli, presente dal primo minuto in 27 partite su 28 quest’anno, si racconta. “Soffro tanto per la mia Bergamo. Quando mia sorella porta fuori il cane – spiega ai microfoni de Il Corriere dello Sport – mi chiama e io le faccio compagnia. Vedere […]
BRIGNOLI EMPOLI VIRUS – Alberto Brignoli, esperto portiere bergamasco in forza all’Empoli, presente dal primo minuto in 27 partite su 28 quest’anno, si racconta. “Soffro tanto per la mia Bergamo. Quando mia sorella porta fuori il cane – spiega ai microfoni de Il Corriere dello Sport – mi chiama e io le faccio compagnia. Vedere quelle strade, che solitamente brulicano di gente, vuote, è un colpo al cuore. Sentire, come unico rumore, il suono dei tuoi passi deve essere una cosa terribile. Io cerco di farle compagnia come meglio posso. La mia famiglia è lontana da me, la mia fidanzata è dovuta tornare a Genova. Io sono qui con la mia cagnolina e con il canale youtube che ormai ha imparato a conoscermi. Credo che tornerò alla normalità con un bagaglio di valori più intenso e con una gran fame di vita. Il momento non è dei migliori. Io sono originario di un paesino in provincia di Bergamo, San Paolo D’Aragon, che conta circa 6000 anime. Lì sono in trincea. La mia famiglia e i miei amici fortunatamente stanno bene ma, averli lontani in un momento del genere è davvero brutto. Io mi sento bergamasco, il comune denominatore per tutti gli abitanti di provincia è Bergamo. Il mio post su instagram è un chiaro invito alla mia gente a non mollare. Personalmente non ho avvertito la paura del virus finché non si è esteso a macchia d’olio anche qui. Inizialmente, quando i casi erano ancora pochi, ero abbastanza tranquillo perché incosciente di cosa fosse realmente. Se devo essere sincero, la mia quotidianità, campo a parte, non è cambiata molto. Sono in costante collegamento con i miei preparatori e, oltre ad allenarci, scherziamo molto. La pausa mi ha riportato alla normalità di non dover camminare in perenne equilibrio su quella sottile corde della tensione agonistica. Non ho mai letto moltissimo, ma in questi giorni lo sto facendo. Mi concedo poi qualche partita ai videogiochi. Mi tengo in costante aggiornamento sull’evolversi di questa situazione. Tra le tante dirette che in questi ultimi giorni affollano i social, ho per ultima assistito a quella tra l’autore Gabriele Parapiglia e Fabio Cannavaro. Quel rigore da loro raccontato, credo che qui da noi possa essere utopia. Non appena la pandemia terminerà, la prima cosa che farò sarà correre dalla mia famiglia e dalla mia ragazza. Mister Marino ci ha dato delle linee guida da seguire. Lui è un esempio d’uomo per tutti noi. Il Benevento, che si è già conquistato la Serie A – ride – potrebbe stare in quarantena fino a tre turni dalla fine. Quelli che non potranno più sbagliare siamo noi. Il pareggio contro il Trapani ci ha momentaneamente escluso dalla zona playoff, nonostante le tante vittorie delle ultime settimane. Giocare a porte chiuse è un po’ come se un attore recitasse con una platea vuota. Ma ciò che più conta adesso – conclude – è battere il virus.”