Livorno, Facci: “Manca un vero bomber e magari in alcuni ruoli determinanti a inizio stagione si poteva intervenire diversamente”
FACCI INTERVISTA – Mauro Facci, ex direttore sportivo del Livorno, è stato intervistato da Il Tirreno nell’edizione odierna. Tanti gli argomenti trattati nel corso della chiacchierata tra l’ex dirigente e la testata toscana. Eccone una parte iniziando con il pensiero di Facci sul Livorno attuale: “Non è stato piacevole vedere andare in fumo due anni […]
FACCI INTERVISTA – Mauro Facci, ex direttore sportivo del Livorno, è stato intervistato da Il Tirreno nell’edizione odierna. Tanti gli argomenti trattati nel corso della chiacchierata tra l’ex dirigente e la testata toscana. Eccone una parte iniziando con il pensiero di Facci sul Livorno attuale: “Non è stato piacevole vedere andare in fumo due anni di lavoro proficuo nei quali il gruppo di lavoro di cui facevo parte dapprima ha riportato il Livorno in serie B e poi ha strappato una salvezza con le unghie e con i denti. Vedere la squadra all’ultimo posto in classifica fa male.”
Si passa poi al mancato rinnovo con gli amaranto: “La società mi fece una proposta di rinnovo del contratto con stipendio decurtato. In quel momento capii che da parte loro non c’era tutta questa fiducia nei miei confronti.”
Gli viene, in seguito, domandato se si sarebbe mai privato di Diamanti: “Mai. E vi spiego perché. Parliamo di questioni squisitamente tecniche: Alino era stato il miglior realizzatore della squadra. Se decidi per qualsiasi motivo di non confermarlo, devi prendere un giocatore forte come lui, solo con qualche anno in meno.”
Su Protti: “Con Igor ci siamo risentiti. L’anno scorso quando disse che a fine stagione non avrebbe rinnovato il contratto capii che qualcosa si era rotto. Quando dentro una società c’è una figura come quella di Igor, con un vissuto come il suo, quella persona va tenuta ben stretta. È un patrimonio da non disperdere. L’addio a Protti ha fatto male al club, ai tifosi e alla città perché Igor rappresenta tutta la città. È un po’ come Totti per la Roma. Ecco la vicenda di Igor mi ha proprio ricordato quella di Francesco.”
Gli viene chiesto, poi, se il Livorno di adesso sia davvero da ultimo posto: “Ma no. Il gruppo è valido. Certo, manca un vero bomber e magari in alcuni ruoli determinanti a inizio stagione si poteva intervenire diversamente, ma non credo che questa sia una squadra da ultimo posto. Non so dire che cosa non abbia funzionato perché dall’esterno è difficile valutare e quindi giudicare.”
In ultimo, il suo pensiero sulla cessione del club: “Il presidente è innamorato della sua squadra. Fondamentalmente non ha mai voluto liberarsene. Ora però la sua età avanza ed è preoccupato perché suo figlio Roberto non ha la stessa passione nel portare avanti il progetto Livorno. – continua – Se fosse per Aldo Spinelli, il Livorno se lo terrebbe eccome. Basta leggere le sue dichiarazioni che sono sempre da presidente attivo.”