Empoli, Corsi: “Prima la sicurezza, poi riprogrammiamo il futuro”
CORSI EMPOLI FUTURO – Fabrizio Corsi, presidente dell’Empoli Calcio, è intervenuto ai microfoni del Corriere dello Sport suggerendo la strada da intraprendere per il futuro del calcio: “Prima la vita e la sicurezza di tutti, ma poi bisogna riprogrammare il ritorno in campo, altrimenti non reggeremo. Casi di Covid-19 nella mia squadra? Fortunatamente, fin qui, […]
CORSI EMPOLI FUTURO – Fabrizio Corsi, presidente dell’Empoli Calcio, è intervenuto ai microfoni del Corriere dello Sport suggerendo la strada da intraprendere per il futuro del calcio:
“Prima la vita e la sicurezza di tutti, ma poi bisogna riprogrammare il ritorno in campo, altrimenti non reggeremo. Casi di Covid-19 nella mia squadra? Fortunatamente, fin qui, non abbiamo avuto intoppi. Incrociamo le dita, sperando di proseguire con questa sorte d’indennità fino alla fine. La situazione stipendi? Il sistema finanziario della Serie B, di per sé, vive già una situazione abbastanza difficile. Questa complicazione rischia di far saltare tutto. Bisogna correre ai ripari. Sospensione degli stipendi durante il periodo di inattività? E’ senz’altro una decisione responsabile e di buon senso. Anche la legge prevede che un lavoratore che inattivo non debba percepire lo stipendio. Ognuno, in base alla propria situazione interna, troverà una soluzione. Ma avremmo preferito ci fosse una linea guida comune per tutti i club. Adesso si tratta di mettere una pezza e cercare di finire al meglio questa stagione. Più avanti però bisognerà riprendere il discorso in maniera più approfondita. In gioco c’è il destino di tante società. Come ci muoveremo con i tagli una volta individuata la perdita economica complessiva? Ogni società subirà una perdita diversa. Ognuno valuterà in base alla propria struttura e al proprio fatturato. In questa situazione d’emergenza abbiamo riscontrato grande disponibilità sia da parte dei giocatori sia da parte degli altri tesserati. La realtà è che su dieci famiglie tre o quattro non sapranno come andare avanti. Ridursi lo stipendio diventa un gesto di grande solidarietà, soprattutto da parte dei più privilegiati. E’ possibile riprende il campionato a maggio? Stiamo aspettando direttive da parte del ministero della salute e degli altri organi statali per la ripresa, quantomeno, degli allenamenti. Dobbiamo ancora capire se ci si potrà allenare in gruppo, in piccoli gruppi o addirittura a livello individuale. Dal momento che la squadra inizierà ad allenarsi insieme, ci vorranno poi almeno tre settimane prima di riprendere a giocare. L’inizio oscilla dunque tra il 17 e il 31 maggio. Quale sarebbe, secondo me, la soluzione ideale? Una volta garantita la salute di tutti, a mio avviso, sarà necessario tornare a giocare. Il danno sarebbe insopportabile dal punto di vista economico. Purtroppo, in questi ultimi giorni, ho letto alcune dichiarazioni che mi permetto di definire squallide. Uscite poco eleganti da parte di dirigenti che hanno fatto abbassare la mia stima nei loro confronti. Se io fossi in fondo alla classifica con dieci punti di svantaggio, mi guarderei allo specchio e mi offenderei, prima di dire sospendiamo il campionato e finiamola qui. Di chi mi fido? Di chi ci guida. Dal presidente federale al presidente di Lega. Sono persone per bene – conclude – che stanno lavorando esclusivamente per il bene del movimento.”