Pisa, Masucci: “La cosa più giusta è attuare i protocolli e farci ripartire”
MASUCCI PISA PROTOCOLLI – Gaetano Masucci, trentacinquenne attaccante del Pisa, in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, ha raccontato le sue impressioni riguardo l’ipotesi di ripresa: “La mia quarantena? A causa di questo lockdown ho riscoperto il valore della quotidianità. Il calcio, oltre che fisicamente, impegna tantissimo mentalmente. Questa pausa mi ha fatto riscoprire il valore […]
MASUCCI PISA PROTOCOLLI – Gaetano Masucci, trentacinquenne attaccante del Pisa, in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, ha raccontato le sue impressioni riguardo l’ipotesi di ripresa: “La mia quarantena? A causa di questo lockdown ho riscoperto il valore della quotidianità. Il calcio, oltre che fisicamente, impegna tantissimo mentalmente. Questa pausa mi ha fatto riscoprire il valore di passare tanto tempo con i miei figli, o di godermi un momento di assoluta tranquillità, davanti ad un bel film, con mia moglie Livia. Ripresa? Mi pare di capire che l’intenzione c’è. Ognuno di noi, quotidianamente, ha svolto sedute d’allenamento finalizzato al mantenimento della forma. Io mi allenato con una piccola cyclette e sollevando casse d’acqua. Ma non so esattamente se si ripartirà. Ogni giorno fuoriescono notizie diverse. Io cerco di documentarmi come meglio posso, ma la situazione è davvero poco chiara. La Figc spinge per farci ritornare in campo. Giusto cristallizzare la classifica in caso di stop? Ognuno ha la sua opinione personale, ma nessuno è in possesso della ricetta giusta. La cosa più giusta è attuare tutti i protocolli medici e farci concludere la stagione. L’azienda calcio rischia il collasso? La concezione che il mondo del calcio giri solo attorno ai campioni super pagati è sbagliata. In questo mondo, soprattutto nelle leghe minori, c’è chi guadagna stipendi “normali”, bisogna tutelare soprattutto quelle persone. La prima cosa che farò quando finirà questa situazione? Non lo so e non ci penso. Sono già abbastanza felice del tanto tempo trascorso assieme alla mia famiglia. Il dolore per le tante vittime, però, non lo si può dimenticare. Giusto giocare ogni tre giorni? Viviamo in una situazione d’emergenza. Tutti noi dovremmo adattarci a questo drastico cambiamento di vita. Fatto sta che, un impegno del genere, a livello fisico potrebbe comportare qualche problema. Dunque sarà importante fare le giuste valutazioni. Che tipo di finale mi attendo? Un mini torneo dall’esito incerto. Chi mi ha maggiormente impressionato fin qui? Il Benevento è unico. Ma il Crotone – conclude – mi ha molto impressionato per intensità e qualità di gioco.“