Juve Stabia, Forte: “Tour de force? Ci adatteremo. Caserta farà una carriera straordinaria”
FORTE JUVE STABIA – Francesco Forte, bomber della Juve Stabia, fresco del riscatto esercitato dalle Vespe, freme per tornare a giocare e a segnare. L’ex Inter ha parlato al Corriere dello Sport, ecco le sue parole: «In tutto questo periodo mi sono allenato in casa, con programmi individuali, seguendo le indicazioni da Zoom, una novità, […]
FORTE JUVE STABIA – Francesco Forte, bomber della Juve Stabia, fresco del riscatto esercitato dalle Vespe, freme per tornare a giocare e a segnare. L’ex Inter ha parlato al Corriere dello Sport, ecco le sue parole:
«In tutto questo periodo mi sono allenato in casa, con programmi individuali, seguendo le indicazioni da Zoom, una novità, ma l’unico modo per tenersi in forma. Riscatto? Sono andato spesso in prestito, ma l’Inter fissava il riscatto a cifre stellari. I belgi hanno chiesto una somma ragionevole, e la Juve Stabia ha deciso di esercitarlo. Ora pensiamo alla salvezza, poi puntiamo a lottare per il vertice nelle prossime stagioni. Sono ambizioso. Record di Sau (21 reti)? E’ un altro obiettivo, tuttavia è meglio segnare 10 reti che portano 30 punti piuttosto che farne 20 e non tagliare il traguardo gioendo insieme. Caserta e Stamaccioni (suo tecnico all’Inter, ndr) hanno in comune la cultura del lavoro e le idee. Caserta ha iniziato dalla C, ha conquistato la B e ora sta confermando le sue qualità. E’ un allenatore che porta concetti nuovi, a livello tattico sa dare di più. Farà una carriera straordinaria. Mi aspetto un finale di campionato imprevedibile, come il periodo vissuto. E’ un mini torneo. Il livello delle squadre è inalterato ma la pausa forzata, lunga, è qualcosa di unico. Dovremo partire subito bene anche se non sarà tutto come prima. Sulla ripresa incideranno molto tanti fattori come la condizione mentale, l’approccio di campo, l’assenza di pubblico, specie in piazze calorose come la nostra. Tour de force? Ci adatteremo, siamo professionisti. Anche a maggio e ad agosto, in ritiro, capitano giornate bollenti. La sera si può giocare. Lo Squalo? E’ un soprannome che mi diede un telecronista ai tempi della Primavera dell’Inter. Gli ricordavo Negredo, allora al Manchester City. Mi piace molto. Continuerò ad esultare anche a porte chiuse, per tutti coloro che soffriranno da casa».