ESCLUSIVA PSB – Rolando Bianchi: “La ripresa è una forzatura. Perugia? Esperienza particolare ma porto nel cuore l’affetto dei tifosi”
ESCLUSIVA PSB ROLANDO BIANCHI – Rolando Bianchi, ex attaccante di Perugia, Torino, Reggina, e commentatore tecnico di DAZN, è stato raggiunto, in esclusiva, dai nostri microfoni. Salve Rolando, qual è il suo giudizio sulla ripresa dei campionati? Scelta giusta o era meglio accodarsi alla Francia? «Come ho detto più volte, ritengo che ripartire in questo […]
ESCLUSIVA PSB ROLANDO BIANCHI – Rolando Bianchi, ex attaccante di Perugia, Torino, Reggina, e commentatore tecnico di DAZN, è stato raggiunto, in esclusiva, dai nostri microfoni.
Salve Rolando, qual è il suo giudizio sulla ripresa dei campionati? Scelta giusta o era meglio accodarsi alla Francia?
«Come ho detto più volte, ritengo che ripartire in questo momento e alla luce di questa situazione sia una forzatura. Capisco l’importanza del lato economico, ma non va sottovalutato l’aspetto fisico. I giocatori sono fermi da troppo tempo e bisogna valutare l’impatto che avrà la ripresa. Sono chiamati ad affrontare ritmi insostenibili dovendo giocare ogni tre giorni. Avrei optato per il congelamento della classifica, facendo salire le prime tre squadre in A; quindi avrei fermato tutto e ricominciato direttamente ad agosto/settembre la nuova stagione. Anche perché l’Italia deve arrivare bene alla prossima estate, e deve cercare di disputare un buon Europeo, che darebbe grande credibilità, visto che qui già contiamo come una formica in tangenziale (ride, ndr)».
Tra le sue ex squadre c’è il Perugia, cosa le ha lasciato quella esperienza e che ricordi serba?
«Quella di Perugia è stata un’esperienza particolare. Comunque conservo dei buoni ricordi e posso dire che l’affetto dei tifosi biancorossi lo porto nel cuore, mi hanno dato tanto. E’ una città fantastica e ricca di passione».
Ci sono diversi profili interessanti in cadetteria. A suo avviso c’è qualcuno che potrebbe ripercorrere le orme di Castrovilli, ad esempio?
«Castrovilli e Tonali sono due esempi importanti in fatto di giovani promesse. Grazie alla loro tecnica e personalità sono riusciti ad imporsi in massima serie, senza subire più di tanto il salto di categoria. Attualmente in Serie B, anche in base alle partite che ho seguito e commentato, non vedo talenti che spiccano come i due sopracitati. C’è meno qualità. Mi piace molto Matteo Ricci dello Spezia, anche se ha già un’età più avanzata».
Viste le sue esperienze all’estero, nota qualche differenza con il calcio italiano?
«Ho avuto la fortuna di giocare in Inghilterra col Manchester City e in Spagna col Mallorca, e posso dire che delle differenze col calcio italiano ci sono. Dell’Inghilterra mi piace molto la gestione e la professionalità, in quanto le società fanno in modo che i propri tesserati pensino solo al campo; inoltre anche il lato fisico e dell’intensità è molto importante. In Spagna c’è grande qualità e la gestione della palla e del gioco rappresenta una costante del loro modo di intendere il calcio. Quindi all’estero c’è una maggiore libertà tattica. In Italia si è più concentrati su determinati schemi e movimenti da seguire, il che dà dei punti di riferimento ai giocatori, ma comprime la fantasia. Ad esempio nei nostri campionati è più difficile vedere acrobazie o giocate del genere».
Se il campionato cadetto dovesse sostanzialmente riprendere, quali sono, secondo lei, le squadre più accreditate a salire in A insieme al Benevento?
«Crotone e Frosinone, rispettivamente seconda e terza in campionato prima dello stop, mi sembrano le più pronte per raggiungere la promozione, sia a livello di individualità che di lunghezza della rosa. Inizia per tutti un nuovo campionato e non è assolutamente semplice, a certi ritmi, vincere tutte le partite. Potrebbero esserci delle sorprese».