ESCLUSIVA PSB – Collovati: “Finale di stagione come un Mondiale? Situazione diversa ma un’occasione per i giovani. E sulla Serie B attuale…”
COLLOVATI SERIE B ESCLUSIVA – Ex calciatore, Campione del Mondo nell’82, dirigente sportivo e opinionista in televisione. Stiamo parlando di Fulvio Collovati, uno dei migliori difensori della storia del Calcio Italiano, raggiunto in esclusiva dalla nostra redazione. A breve si tornerà a giocare e si disputeranno partite ogni 3 giorni. In Serie A sono più […]
COLLOVATI SERIE B ESCLUSIVA – Ex calciatore, Campione del Mondo nell’82, dirigente sportivo e opinionista in televisione. Stiamo parlando di Fulvio Collovati, uno dei migliori difensori della storia del Calcio Italiano, raggiunto in esclusiva dalla nostra redazione.
A breve si tornerà a giocare e si disputeranno partite ogni 3 giorni. In Serie A sono più abituati ma in Serie B potrebbe essere una difficoltà. Secondo lei, queste partite ravvicinate che conseguenze possono avere nei giocatori sia a livello fisico sia a livello mentale?
“In Serie A ci sono delle rose molto più strutturate, di 20/25 giocatori. In Serie B, invece, sono più ristrette. I problemi però sono gli stessi: gli infortuni, la riduzione della rosa. A quel punto bisognerà attingere dai settori giovanili. Forse non tutti i mali vengono per nuocere e, giocando ogni tre giorni, è inevitabile ricorrere a qualche ragazzo che ha avuto meno spazio in precedenza. Potrebbe essere un’occasione!”
Molti pensano che questo finale di campionato sia come un mondiale. Lei che ha vinto e subito la pressione di un campionato del mondo, cosa ne pensa di questa opinione portata avanti anche da molti addetti ai lavori?
“Penso che si tratti di una situazione diversa. Durante il mondiale stai quaranta giorni in ritiro, ammesso che vinci sempre, perchè se sei eliminato torni a casa anche dopo dieci giorni. É una vita completamente diversa, con la testa sei collegato solo a quello. Durante questo finale di stagione continui a fare la vita di sempre: ti alleni, torni a casa, giochi. Certo, viaggi molto. Il problema però, come ho detto prima, è che non riesci a staccare con la testa. Può essere un aspetto sia positivo che negativo. Positivo perchè la testa è concentrata solo su questo momento e il calcio ha bisogno di attenzione, concentrazione. Negativo perchè il fisico ne risente, si gioca ogni tre giorni quindi c’è anche bisogno di riposo.”
Il calcio italiano non sta attraversando uno dei suoi momenti migliori. I risultati della Nazionale, prima di Mancini, lo hanno dimostrato. La Serie B dei suoi tempi che differenze aveva rispetto alla Serie B attuale che pare stia pagando, così come la Serie A, questo momento buio del calcio nel nostro Paese?
“La differenza sostanziale è che una volta anche a livello di Serie B, c’erano più talenti. Non è un caso che una volta, alcuni giocatori della Serie B, giocavano in Serie A e poi diventavano titolari fissi. Attualmente ci sono ben pochi casi. Un esempio può essere Castrovilli, che giocava alla Cremonese ma con la Fiorentina sta facendo molto bene. Tempo fa la Serie B era la fucina dei giovani, la preparazione per la Serie A. Se c’era un giovane valoroso con qualità che in Serie A aveva poco spazio, giocava in serie B. Oggi invece, giocherebbe in Lega Pro. É una cosa completamente diversa. Prima si attingeva dalla Serie B, ora la cadetteria ha pochi talenti. La realtà è questa.”