Salernitana, Ventura: “Ci attende un tour de force stimolante. Gondo non ha i novanta minuti nelle gambe. Su Jallow…”
SALERNITANA VENTURA ASCOLI – Diffuse da SalernitanaNews.it, ecco le parole del tecnico granata Gian Piero Ventura alla vigilia della trasferta che attende i campani al “Del Duca” di Ascoli: “Ci collochiamo tra le squadre che dopo il lockdown hanno lavorato. Abbiamo avuto un approccio soft all’inizio, poi c’è stato un aumento di intensità e condizione, fisica e […]
SALERNITANA VENTURA ASCOLI – Diffuse da SalernitanaNews.it, ecco le parole del tecnico granata Gian Piero Ventura alla vigilia della trasferta che attende i campani al “Del Duca” di Ascoli:
“Ci collochiamo tra le squadre che dopo il lockdown hanno lavorato. Abbiamo avuto un approccio soft all’inizio, poi c’è stato un aumento di intensità e condizione, fisica e mentale oltre che di prestazioni. L’ultima partita è stata di spessore, siamo difronte ad un piccolo tour de force stimolante. Giochiamo con l’Ascoli, una squadra che lotta per la salvezza, e poi ci attendono cinque scontri diretti uno più difficile dell’altro. Quando una cosa è stimolante mi ci tuffo e vorrei che i miei giocatori pensassero la stessa cosa”.
“Con questo caldo teniamo conto del fatto che si gioca di nuovo lunedì. Col Cittadella avremo cinque giocatori freschi che domani saranno squalificati e dovremo trovarne altri cinque in grado di giocare. Nel calendario non siamo stati fortunati da questo punto di vista”.
Secondo Ventura le prossime partite non rappresenteranno anticipi di play-off: “Se fossimo secondi con la certezza di giocare i play-off sì, ma ora quasi nessuno ha la certezza di giocarli. Non possiamo ragionare così, sono partite che diranno se meritiamo i play-off e se ha senso andarli a giocare”.
“Abbiamo fatto due partitine, se ci fossero stati osservatori del Tottenham o del Chelsea avrebbero comprato 2-3 giocatori tra quelli senza casacca. Ho visto giocare una squadra con gli squalificati con raziocinio ma se prendo quei cinque e gli metto la casacca rendono la metà. Non è una battuta, alcuni hanno giocato da 10. In trasferta dobbiamo sicuramente fare meglio ma dobbiamo arrivarci con un percorso che spero sia il più breve possibile, in trasferta vinci con personalità e consapevolezza. A Trapani abbiamo vinto, ma era una partita di calcio quella? Spero che domani faremo una grande partita, i ragazzi si allenano bene e ora è il tempo delle verifiche”.
Su Gondo: “Non è in grado di fare novanta minuti perché ha avuto un problemino, ieri ha ripreso ad allenarsi a pieno regime ma l’allenamento di ieri era tattico. Viene con noi e se c’è da giocare gioca ma non può fare novanta minuti come ha fatto con la Juve Stabia, non voglio commettere lo stesso errore che ha fatto la Juve Stabia con Cissé”.
“Aspetto che Capezzi sia una soluzione. È un buon giocatore ma dentro di sé deve trovare la rabbia, è uno dei pochi dei nostri che hanno giocato in Serie A. Il problema non è tecnico, non riesce a fare novanta minuti ma anche se ne fa sessanta può essere un giocatore importante ma deve dimostrarlo. Col Pisa non è entrato bene e lo sa, è un ragazzo serio e ponderato, forse troppo. Abbiamo bisogno come il pane di lui, si è reso conto di quello che sto dicendo e si sta allenando con una intensità diversa. Jaroszynski dovrebbe esserci, ci deve essere. Per lunedì vedremo, abbiamo Aya ed Heurtaux che si stanno allenando, presumo saranno freschi”.
“Dionigi? Era un buon giocatore, da allenatore ha iniziato da poco. Era un grande professionista quando l’ho avuto da giocatore, posso solo fargli un grande in bocca al lupo”.
“Il ruolo di Di Tacchio? Non deve scimmiottare nessuno, deve fare solo Di Tacchio, non voglio che faccia Pjanic o Dziczek, così come Akpa deve fare Akpa. Abbiamo dei difetti ma anche dei pregi e possiamo giocarcela con molti se facciamo quello che sappiamo fare”
Chiusura sull’espulsione di Jallow: “È stata una stupidata come quella di Lombardi ma lui non voleva colpire l’arbitro. Il gesto di Jallow non è giustificabile, se l’avesse fatto prima di uscire avremmo rischiato di giocare in nove. Anche questo è parte di essere calciatore, se questo gli serve come esperienza per crescere prendiamo come un qualcosa di utile ma se non mette a fuoco e non cresce vuol dire che avrà difficoltà per il resto della sua carriera”.