Trapani in Lega Pro, cronaca di una picchiata verso l’abisso
Quando al termine della finale playoff un raggiante Massimo Oddo andava ad asciugare le lacrime dello sconfitto condottiero del Trapani Serse Cosmi, nessuno, ma proprio nessuno, avrebbe immaginato che un anno dopo quella che si era imposta come solida, rosea ed ambiziosa realtà della serie cadetta sarebbe retrocessa in Lega Pro, per di più sotto […]
Quando al termine della finale playoff un raggiante Massimo Oddo andava ad asciugare le lacrime dello sconfitto condottiero del Trapani Serse Cosmi, nessuno, ma proprio nessuno, avrebbe immaginato che un anno dopo quella che si era imposta come solida, rosea ed ambiziosa realtà della serie cadetta sarebbe retrocessa in Lega Pro, per di più sotto la guida di un altro allenatore. Purtroppo, però, le favole nel calcio hanno sempre una durata limitata ed i limiti strutturali, sapientemente nascosti dalla mano e dal carattere del tecnico nell’arco della stagione precedente, sono emersi uno dopo l’altro, mettendo a nudo le difficoltà di una rosa troppo poco rinnovata dopo esser stata spremuta oltre le proprie possibilità. La somma delle lacune tecniche e dello scoramento psicologico, infatti, ha comportato un inizio di campionato da incubo per i siciliani, culminato col tanto sofferto quanto ineluttabile esonero di Cosmi, colui che la piazza aveva eletto pochi mesi prima eroe cittadino, dopo la miseria di 11 punti in 16 partite di Serie B. Il cambio di rotta con l’avvento di Alessandro Calori non è immediato, ma nel girone di ritorno, nonostante cessioni illustri a gennaio come quelle di Petkovic e Scozzarella, la squadra ricomincia a macinare gioco e punti, si libera del fardello dell’ultimo posto e scala posizioni tra le retrovie, ridestando l’entusiasmo sopito e rafforzando la propria autostima; il processo di crescita, però, si stronca inspiegabilmente a tre giornate dalla fine, nel momento in cui la salvezza diretta appariva a portata di mano. Dopo la convincente vittoria interna con l’Entella, i Granata cadono a Frosinone, anche a causa di decisioni dubbie dell’arbitro, e non si riescono più a rialzare: nel turno successivo, infatti, al Comunale i tifosi assistono attoniti alla debacle inaspettata contro il Cesena, ma la disfatta si è completata soltanto ieri, durante l’ultima partita a Brescia, dove quei ragazzi che sfiorarono la A perdono l’occasione di determinare il proprio destino nello scontro diretto e, a causa delle concomitanti vittorie di Ternana ed Avellino, abbandonano, nonostante il quartultimo posto, la cadetteria e si consegnano all’abisso attorno a cui avevano gravitato per un anno intero, un abisso chiamato Lega Pro.