Salernitana, Zanetti non si nasconde: “Orgoglioso che il mio nome venga accostato alla panchina granata. Spero possano esserci contatti con la società”
ZANETTI SALERNITANA – Assieme a quelli di Castori, Colantuono e Nesta, ci sarebbe anche il nome di Paolo Zanetti sui taccuini della dirigenza della Salernitana come potenziale erede di Gian Piero Ventura sulla panchina granata. Intervistato da La Città, l’ex tecnico dell’Ascoli ha manifestato tutta la propria soddisfazione nell’essere stato accostato alla compagine campana. Ecco le […]
ZANETTI SALERNITANA – Assieme a quelli di Castori, Colantuono e Nesta, ci sarebbe anche il nome di Paolo Zanetti sui taccuini della dirigenza della Salernitana come potenziale erede di Gian Piero Ventura sulla panchina granata. Intervistato da La Città, l’ex tecnico dell’Ascoli ha manifestato tutta la propria soddisfazione nell’essere stato accostato alla compagine campana. Ecco le sue parole diffuse da SalernitanaNews.it:
“Essere accostato alla Salernitana anche solo da certi rumors, è un motivo di grande orgoglio. Al momento non ho avuto contatti con la società ma mi auguro possano esserci perché parliamo di una piazza straordinaria”.
Sull’addio di Ventura: “Non conosco i motivi che hanno spinto il mister a scegliere di interrompere il suo rapporto con la Salernitana. A volte- spiega l’ex centrocampista dell’Atalanta- ci sono tanti fattori che non emergono e che restano fuori nelle valutazioni generali. Ventura però ha fatto un grande lavoro con una squadra costruita per raggiungere i playoff: ha dato un’impronta tattica precisa e cercato di costruire qualcosa. Poi, dall’alto della sua esperienza, avrà fatto le sue valutazioni che lo hanno spinto a lasciare“.
“Ricordo che affrontammo i granata (alla guida dell’Ascoli ndr) in un momento non proprio positivo per loro, con il pubblico che rumoreggiava in un clima di contestazione. L’impressione che ho avuto sin da subito è stata di una squadra importante per la categoria, con un mix di talenti giovani e calciatori davvero forti da fare invidia: Kiyine, Maistro ma anche lo stesso Djuric o Lombardi, che considero uno degli esterni più bravi della serie B, sono un lusso. Hanno fatto un buon campionato ma hanno peccato in continuità, specie nell’ultimo periodo”
Sulla sua bravura nel far crescere diversi giocatori durante la parentesi ad Ascoli, prosegue: “Questo mi fa piacere che venga apprezzato anche perché sotto gli occhi di tutti. Scamacca e Ninkovic sono state due mie grandi soddisfazioni: il primo perché ha segnato davvero tanto durante la mia gestione, il secondo perché è finalmente diventato continuo visto il gran talento che possiede. Amo lavorare con i giovani perché c’è bisogno di tirare fuori la loro voglia di emergere così come per l’Italia calcistica c’è bisogno di nuove leve e di una nuova generazione di talenti“.
“Allenare in un clima di tensione? Se un allenatore si lasciasse suggestionare al momento di un’ipotetica scelta solo da quella fotografia allora non può puntare a lavorare in serie A o in B. Le ambizioni o le pressioni solo chi non ha paura è capace di non sentirle. Bisogna essere bravi nel saper incanalare le speranze e l’entusiasmo dei tifosi, rendere la piazza tutt’uno con la squadra. Amalgama che io sono riuscito a creare ad Ascoli nella mia esperienza, con i 27 punti interni ottenuti nel girone d’andata“.