Reggiana, Quintavalli: “Ora dobbiamo lavorare duramente perché indietro non si torna”
QUINTAVALLI REGGIANA – Il presidente della Reggiana, Luca Quintavalli, ha parlato ai microfoni di tuttomercatoweb.com, soffermandosi sulla gioia della promozione e non solo. Ecco le sue parole: “Quello che abbiamo fatto sto iniziando a realizzarlo solo ora, da come la gente parla, da come anche la città sta rispondendo a livello strutturale e organizzativo, dalla […]
QUINTAVALLI REGGIANA – Il presidente della Reggiana, Luca Quintavalli, ha parlato ai microfoni di tuttomercatoweb.com, soffermandosi sulla gioia della promozione e non solo. Ecco le sue parole:
“Quello che abbiamo fatto sto iniziando a realizzarlo solo ora, da come la gente parla, da come anche la città sta rispondendo a livello strutturale e organizzativo, dalla voglia che il territorio ha di investire nel progetto che abbiamo messo in piedi: è stato il risultato di un privato a favore della collettività, e questo rende molto orgogliosi sia me che i miei soci. Un uomo solo al comando non può fare tutto quello che è stato realizzato qui, e io voglio davvero ringraziare i soci che hanno creduto nel progetto, senza loro non sarebbe stato possibile raggiungere la B, non saremmo nemmeno partiti. La grande programmazione è sempre stata condivisa, e ora dobbiamo lavorare duramente perché indietro non si torna. Momento chieve dell’anno? Più che delle gare vinte, sicuramente molto importanti, credo che il momento chiave sia arrivato con la presa di posizione forte che abbiamo avuto per voler dimostrare sul campo il nostro valore. Nel pieno rispetto di sanità e protocolli, volevamo riprendere a giocare, tanto che anche i nostri ragazzi sono stati esemplari nell’impegno che hanno messo persino durante il lockdown: abbiamo dimostrato la volontà di andare in B. Da Reggio Audace a Reggiana. Per tanti eravamo già “Reggiana”, ma l’ufficiosità è diversa dall’ufficialità. Riprendere l’anno del Centenario, con la promozione in B, il nome che ha fatto grande il nostro club è stata la ciliegina sulla torta, un regalo che la storia ci ha fatto. Mapei? Lo stadio è l’origine della Reggiana e dei reggiani. Per noi esprime il massimo di quello che la squadra può dare, è rimettere il cuore dove deve stare, ovvero vicino alla nostra gente. La struttura è bellissima, il manto erboso uno dei migliori d’Europa, dà senso di casa: le tifoserie che lo colorano sono bellissime, ma la fruibilità e la sicurezza che ha il “Mapei” la dimostrano anche i tanti nonni che vengono allo stadio con i nipoti. Futuro? La società è un libro aperto, che ha implementato con il tempo tutte le attività iniziate. Non mi riferisco solo a quelle sportive, legate anche al settore giovanile, ma anche a quelle sociali e imprenditoriali che fanno parte del nostro asset. Non abbandoneremo niente di quanto intrapreso, la progettualità c’è e la perfezioneremo in corso d’opera: non abbandoneremo niente di quello che ci ha reso Reggiana”.