Sudtirol, Bravo: “Di Tacchio andrà via: insoddisfazione reciproca, ognuno si assumerà le proprie responsabilità nelle sedi opportune”
La versione del DS biancorosso
Paolo Bravo, direttore sportivo del Sudtirol, ha rilasciato un’intervista sulle colonne del Corriere dell’Alto Adige soffermandosi sul mercato della compagine altoatesina e sul clamoroso caso Di Tacchio, giunto nelle scorse settimane in biancorosso ma già in procinto di chiudere la propria brevissima esperienza a Bolzano
“Di Tacchio ha avuto problemi di ambientamento, probabilmente ci sono state delle difficoltà di incompatibilità con tutto l’ambiente. Ha voluto prendersi una pausa di riflessione, per poi comunicarci che non rimarrà qui a Bolzano. Se sono sorpreso? No… perché oramai da questo mondo mi aspetto di tutto, però ho imparato che, se le cose non sono dritte, bisogna impegnarsi per sistemarle. Se, poi, da una parte manca questa volontà, evidentemente ognuno si prenderà le proprie responsabilità in tutte le sedi, visto che ci sono dei contratti che il nostro club, da parte, onora”.
“Probabilmente l’insoddisfazione è emersa da entrambe le parti: sia quella del giocatore, che anche da parte mia! La mia, posso aggiungere, ero certo che si potesse risolvere in breve tempo”.
“Ora due centrocampisti? Uno lo abbiamo già in casa ed è Raphael Kofler! Per il secondo andrò alla ricerca di un profilo che possa garantirci maggiore dinamicità in mediana. Su chi mi orienterò? Diciamo che il ragazzo l’ho già individuato, e il suo nome lo conoscerete a breve. Si tratta di un giocatore esperto e ben visto da tutti”.
“Altre uscite importanti? No… mi auguro non accada. Però mi sono reso conto che è un mercato, per tutti, dove ogni cosa può accadere. Casiraghi? Il ragazzo è uno degli incedibili, un talento fondamentale per il nostro gioco”.
“Anche per l’attaccante siamo a buon punto. In agenda ci sono due o tre nomi, posizione che, insieme a quella del centrocampista, penso di chiudere in questo fine settimana”.
“Bisogna partire dal fatto che abbiamo rivoluzionato tanto per cui, tramite il lavoro, dobbiamo ritrovare certezze. Quando si fanno tanti cambi si perdono degli automatismi ed emergono le inevitabili difficoltà. Per recuperare il nostro standard tradizionale ci vorrà ancora del tempo, abbiamo dei carichi di lavoro diversi e più importanti, per cui anche questi andranno assimilati Abbiamo bisogno di tempo e di lavoro sperando di poterlo coniugare anche con dei risultati positivi che, ovviamente, sono importanti per la motivazione”.