Caro Palermo… Zamparini e gli inglesi hanno distrutto la tua passione, ma non può finire così: segui il tuo leader Bellusci
BELLUSCI PALERMO ZAMPARINI – Il Palermo e la città di Palermo sono avvolti in una nube profondamente nera, dove non è possibile intravedere nemmeno quel pizzico di rosa che da sempre distingue il club siciliano. Una prigione che sembrerebbe quasi creata ad hoc dall’ex patron Zamparini, da cui è difficile uscire, impossibile, ma la speranza è […]
BELLUSCI PALERMO ZAMPARINI – Il Palermo e la città di Palermo sono avvolti in una nube profondamente nera, dove non è possibile intravedere nemmeno quel pizzico di rosa che da sempre distingue il club siciliano. Una prigione che sembrerebbe quasi creata ad hoc dall’ex patron Zamparini, da cui è difficile uscire, impossibile, ma la speranza è l’ultima a morire e mette a disposizione una via perseguibile interamente dall’ambiente rosanero.
Il destino si è accanito in modo beffardo nei confronti del Palermo. L’addio di Zamparini venne accolto sulle orme di una liberazione: una piazza con estrema fame di calcio che, stanca dei modi di fare del patron friulano, poteva finalmente riaccendere i propri sogni di gloria. Ma era una trappola, una dannata trappola, simile a quelle disposte per catturare le proprie prede nel modo più infimo possibile. La situazione è degenerata giorno dopo giorno: i dubbi iniziali sulla presunta nuova proprietà inglese hanno trovato lampanti conferme, concretizzatesi in risvolti incredibilmente negativi in ottica prospettica. Dai dissidi inerenti il calciomercato tra i soci inglesi e Rino Foschi, si è rapidamente passati a casse vuote, soldi inesistenti e documenti relativi alla cessione della proprietà incompleti. Fattori che, inevitabilmente, comprometterebbero l’iscrizione del club rosanero al prossimo campionato. Perché tutto questo? Palermo non lo merita.
Le rassicurazioni “di facciata” su una situazione societaria non influente nella testa dei calciatori o sul loro rendimento in campo, non hanno trovato alcun riscontro. Prove evidenti sono le due sconfitte consecutive nelle prime due giornate del 2019: molto più che un semplice momento di flessione. Ma lo sfogo di Bellusci davanti ai giornalisti, nei momenti successivi alla sfida interna contro il Foggia conclusasi con un pareggio a reti bianche, è un incredibile allarme che spiega tutto. Eroico e carismatico nonostante fosse vicino alle lacrime, è stato l’unico a metterci la faccia e ad illustrare la realtà dei fatti: la squadra è da sola e gli unici tutori sono l’allenatore Stellone e il responsabile dell’area tecnica Foschi. Il difensore, acclamato a livello nazionale, ha chiesto esplicitamente di non fischiare la squadra, esigendo il supporto di tutto l’ambiente per affrontare uno dei momenti più critici della storia della squadra siciliana. La tifoseria, inizialmente frammentata in più direzioni, sembra essersi ricompattata attorno alla figura di Bellusci, inevitabilmente eletto nuovo capitano morale e leader di un intero club che non ha padroni. Il centrale rappresenta l’anima ferita dei palermitani, del Palermo e di Palermo, una delle più importanti città d’Italia la cui passione calcistica è stata calpestata più volte sanguinosamente e indegnamente.
Dunque Palermo, la via è tracciata: la crisi societaria difficilmente verrà risolta nel giro di pochi giorni, nonostante questo sia il pensiero più auspicabile. Ma adesso diventa obbligatorio accogliere l’appello del condottiero Giuseppe Bellusci. E’ necessario che tutte le componenti dell’ambiente palermitano si compattino in un’unica direzione, un binomio tifosi-squadra capace di abbattere i muri dell’ipocrisia, della falsità e delle prese in giro, tre degli innumerevoli fattori che hanno tentato di infangare la dignità del Palermo nel recente passato. Cari palermitani, dimenticate Zamparini, dimenticate gli inglesi, dimenticate tutto. E’ tempo di tornare a popolare gli spalti desolati del “Barbera”, c’è una squadra che chiede il vostro supporto per continuare a coltivare i propri ambiziosi obiettivi. L’unione fa la forza!