IL PUNTO SULLE CAMPANE – Il Benevento inciampa di nuovo, la Salernitana sbatte contro il Venezia
BENEVENTO SALERNITANA – Niente sorrisi per le campane dopo l’undicesima giornata. Sconfitte sia Benevento che Salernitana, rispettivamente contro Ascoli in casa e Venezia in trasferta. I giallorossi restano a quota 16, sempre con il match di La Spezia da recuperare, i granata vengono staccati dall’Hellas Verona. Analizziamo le due prestazioni nell’editoriale “Il punto sulle campane”. Sembrava […]
BENEVENTO SALERNITANA – Niente sorrisi per le campane dopo l’undicesima giornata. Sconfitte sia Benevento che Salernitana, rispettivamente contro Ascoli in casa e Venezia in trasferta. I giallorossi restano a quota 16, sempre con il match di La Spezia da recuperare, i granata vengono staccati dall’Hellas Verona. Analizziamo le due prestazioni nell’editoriale “Il punto sulle campane”.
Sembrava aver imboccato la strada giusta il Benevento, ma la squadra di Bucchi si è sgretolata di nuovo sotto i colpi delle proprie incertezze. Al 2’ il vantaggio di Coda dopo una respinta difettosa di Perucchini appariva come il presagio alla terza vittoria consecutiva, ma la spina si è staccata di nuovo. L’Ascoli pareggia con l’autogol di Volta su un cross insidioso di Laverone. I bianconeri continuano a macinare gioco e ad inizio ripresa approfittano di un rinvio errato di Puggioni, recuperando palla e servendo Ninkovic che dal limite firma l’1-2. Il forcing finale dei sanniti è infruttuoso, Coda e Asencio non pungono. Sono tante le note negative per i giallorossi. La mancanza di coralità e un gioco prevedibile, una non precisa identità tecnico-tattica, la poca concentrazione al rientro in campo nella ripresa e gli inevitabili errori dei singoli. Bucchi si è più di una volta dimostrato incapace di cambiare atteggiamento e uomini a gara in corso e la scelta di dirottare Viola sull’interno con Nocerino in regia non si è di certo rivelata azzeccata. Da salvare il solo Coda, per il gol e per l’impegno, ma riceve pochi palloni giocabili. Difesa sotto accusa e centrocampo inesistente. L’imperativo è trovare continuità e certezze. Ad attendere il Benevento ci sarà il Carpi, sabato alle 15, con i biancorossi reduci dall’1-1 di Crotone e che mancano l’appuntamento con i tre punti dalla quinta giornata.
Inciampa la Salernitana al Penzo di Venezia, testimoniando ancora problemi di rendimento lontano dalle mura amiche (nessuna gioia esterna in stagione). Ai lagunari basta la rete di capitan Domizzi al 31’, una zampata su respinta difettosa di Micai sulla punizione di Di Mariano. Eppure l’approccio al match degli uomini di Colantuono era stato positivo, controllo del match e pericolosità con la conclusione di Bocalon da fuori e la traversa di Di Gennaro, ma è mancata una concreta reazione dopo il gol della squadra di Zenga, con il rischio di capitolare ancora. Una Salernitana brutta, inoffensiva, con poche idee e a tratti nervosa. Forse per la prima volta in stagione va gettata la croce su Micai, il suo errore è fatale sull’1-0, Schiavi e Mantovani giocano una discreta partita limitando gli attaccanti veneti, male Vitale e Djavan Anderson sulle fasce, Di Gennaro comincia bene, ma poi si eclissa, Di Tacchio fa meglio in fase di rottura che di costruzione, Palumbo non sfrutta al meglio la chance concessagli dal tecnico. Nota positiva Andrè Anderson: il brasiliano entra al 61’ e mostra personalità e colpi, provando a dare la scossa. Il turnover di Stefano Colantuono è apparso troppo esasperato. Ora l’occasione di riscatto si chiama Spezia, sabato alle 15 all’Arechi. Da verificare le condizioni di Di Gennaro, uscito al 45’ del primo tempo contro gli arancioneroverdi, per un problema ai flessori; si allenano a parte Akpa Akpro e Perticone. Vicino a Bocalon è ballottaggio Jallow-Andrè Anderson.