IL PUNTO SULLE CAMPANE – Benevento e Salernitana: due settimane per guardarsi allo specchio
BENEVENTO SALERNITANA – Una sosta benedetta. Va definito così lo stop, causa impegni delle nazionali, per Benevento e Salernitana. Giallorossi e granata sono al lavoro per ritrovare fiducia, brillantezza fisica e gioco, con l’obbiettivo di rimettersi in carreggiata per lo sprint finale che segnerà il destino di entrambe. Lo Spezia ha certificato la crisi dei sanniti, […]
BENEVENTO SALERNITANA – Una sosta benedetta. Va definito così lo stop, causa impegni delle nazionali, per Benevento e Salernitana. Giallorossi e granata sono al lavoro per ritrovare fiducia, brillantezza fisica e gioco, con l’obbiettivo di rimettersi in carreggiata per lo sprint finale che segnerà il destino di entrambe.
Lo Spezia ha certificato la crisi dei sanniti, infliggendo alla squadra di Bucchi la terza sconfitta di fila, dopo ben dieci risultati utili consecutivi. Promozione diretta distante sei punti (Palermo secondo a quota 49), blindare i playoff e guadagnare la miglior posizione possibile per gli spareggi è ora l’obbiettivo concreto. Si ripartirà sabato dal Del Duca di Ascoli, contro la squadra di Vivarini, reduce dalla pesantissima sconfitta (7-0) nel recupero col Lecce, e sopra di appena quattro punti la zona play out. Dopo la figuraccia sono arrivate le scuse ai tifosi, le parole dure del presidente Pulcinelli, con la decisione di mandare tutti in ritiro, con un tecnico in discussione. I marchigiani saranno quindi tutt’altro avversario da quello visto in Salento. La sfida ai bianconeri aprirà una settimana serrata: martedì 2 aprile turno infrasettimanale casalingo contro il Carpi, sabato 6 match esterno a Perugia. Fino alla fine poi resteranno Palermo, Verona, Cosenza, Crotone, Padova e Brescia. Nessuna distrazione quindi e massima concentrazione. Ma anche serenità, quella che ha chiesto alla piazza il presidente Vigorito, e una voglia matta di tornare a far bene, come espresso da Volta, Insigne, Buonaiuto ed Armenteros. Cristian Bucchi rivuole solidità e continuità e ripartirà dalla sua spina dorsale formata da Montipò, Caldirola, Crisetig e Coda, possibile e probabile qualche modifica per far rifiatare qualche interprete e rilanciarsi. Servirà però il vecchio Benevento, quello tonico, spietato e concreto.
Un’emorragia di risultati da fermare (5 sconfitte nelle ultime 7 partite), una difesa colabrodo e un attacco asfittico (31 i gol fatti e 37 quelli subiti) da risollevare, la Salernitana vuole sovvertire i numeri. Alla ripresa la partita col Venezia metterà in palio punti salvezza, sì, perché ora è il momento di guardarsi prima alle spalle. La sfida ai lagunari si giocherà in un Arechi quasi deserto: la Curva Sud Siberiano esprimerà il proprio dissenso contro dirigenza e squadra. Il turno infrasettimanale esterno a La Spezia poi precederà lo stop forzato prima di Cittadella, Brescia, Carpi, Foggia, Cosenza e Pescara. Nel ritiro di San Gregorio Magno Angelo Gregucci, valutato attentamente dalla proprietà dopo la sconfitta di Livorno, ma confermato, ha lavorato per riorganizzare le idee, dare identità alla sua squadra e cancellare tutto il negativo dell’ultimo periodo. L’ex collaboratore di Mancini in nazionale ha sfruttato l’amichevole contro la primavera per riprovare il suo 3-4-2-1. Viste le assenze di Jallow (squalificato) e Calaiò (infortunato), in attacco potrebbe essere rispolverato uno tra Djuric e Vuletich, due tra André Anderson, Mazzarani Orlando e Rosina ad agire sulla trequarti. Oltre al tecnico pugliese, sotto la lente di ingrandimento ci è finito anche il ds Angelo Fabiani, in scadenza di contratto il prossimo 30 giugno, il cui operato è stato messo in discussione, soprattutto ultimamente. “Vogliamo portare la Salernitana in A” così i due patron Lotito e Mezzaroma, insomma da questo finale di stagione dipenderà molto, se non tutto, il futuro prossimo del mondo granata.