Garbato, ma non troppo – Date un progetto ambizioso a Roberto Breda
Il mister continua a ottenere risultati da top e merita ben altro credito
Disclaimer immediato: il titolo non intende sminuire la Ternana o sindacare sulla visione rossoverde a medio-lungo termine, ma sottolineare l’ingiusta condizione a cui Roberto Breda è ciclicamente sottoposto. In un calcio in cui la figura dell’allenatore ottimo per subentrare e risollevare la stagione sta perdendo di credibilità (Fabrizio Castori e Beppe Iachini illustri esponenti) relegare a questo ruolo un mister che fa del lavoro e delle idee il proprio mantra è ingeneroso.
Vittima di esoneri difficilmente motivabili razionalmente come quelli al Perugia e alla Virtus Entella, la sua carriera stava lentamente scivolando nell’oblio a seguito della sciagurata esperienza in un Pescara disastrato. Sempre orgoglioso nel puntare a chiamate dalla Serie B e non dalla Serie C, l’anno scorso ha avuto una chance e l’ha sfruttata al meglio. Subentrato all’assai deficitario Cristian Bucchi ad Ascoli con una rosa poco più che mediocre ha conquistato una salvezza serena giocandosi addirittura i playoff fino all’ultima giornata. Media punti 1,40, una garanzia. C’erano tutti i presupposti per pianificare il futuro, ma il patron Massimo Pulcinelli coadiuvato dalla sua dirigenza ha deciso di puntare su un profilo diverso come William Viali, in hype in quel momento dopo la straordinaria salvezza col Cosenza. La posizione dei bianconeri in questo campionato è nota a tutti.
Altra estate passata a casa a studiare, rinnovarsi, mettersi in discussione come sempre. Ancora una chiamata in una situazione disperata, ben più di quella del precedente anno. 6 punti in 12 gare quelli che aveva raccolto la Ternana. Ambiente depresso dopo il cambio di proprietà Unicusano-Pharmaguida con l’uscita di scena di Massimo Bandecchi e un conseguente calciomercato estivo in cui diversi tra i migliori elementi della rosa sono partiti, sostituiti da giovanissime scommesse e parametri zero sapientemente assemblati dal ds Stefano Capozucca. Non bastasse il dato di partenza, si pensi che a gennaio anche il leader tecnico e carismatico Cesar Falletti è stato ceduto, al pari del miglior difensore della rosa Salim Diakité. Un’apparente missione impossibile, e invece? Media punti 1,43, da playoff ampiamente conquistabili, squadra virtualmente salva a 5 giornate dalla fine grazie al successo sul campo della Cremonese che era in corsa per la promozione diretta.
Valorizzazione dei singoli, molti davvero interessanti, certo. Ma anche estrema abilità nel camuffare i diversi e profondi limiti dell’organico. Facile parlare di Gaston Pereiro e Antonio Raimondo, meno banale ricordare quante pause caratterizzino le partite dell’uruguaiano che però ha troppa qualità per uscire dal campo. E quindi la squadra anche preventivando anche i suoi momenti di uscita dalla gara. Bello riempirsi la bocca con la prospettiva che i vari Lorenzo Amatucci, Niklas Pyyhtia, Costantino Favasuli, Filippo Distefano, Lorenzo Lucchesi e Christian Dalle Mura costituiscono, meno banale ricordare che si tratta di ragazzi alla prima esperienza (eccezion fatta per Dalle Mura) in Serie B da protagonisti. Di potenziale ce n’è tanto, ma farlo emergere e renderlo funzionale all’obiettivo salvezza è tutt’altro che scontato. In un gruppo che è un melting pot di buone intenzioni, grandi intuizioni e scelte figlie di necessità era davvero complesso trovare una linea guida che permettesse a tutti di remare con profitto nella giusta direzione. Roberto Breda ci sta riuscendo ancora una volta e merita il prossimo anno un riconoscimento degno del proprio percorso.