La tormentata costanza del caos: Serie B, cercasi pace

CAOS SERIE B – Il linguaggio dell’esperienza non è servito a modificare il modus operandi in un campionato che da bacino di talenti e, perché no, campioni, è passato all’essere una cisterna di polemiche. Dopo la passata estate c’era la fredda e rovinosa sensazione che le cose non sarebbero cambiate e, purtroppo, così è stato. Il caos si è ripresentato, l’essere non è diventato divenire ed ha quindi mantenuto la propria forma.

Eppure il campo aveva ottenuto una voce in capitolo non indifferente, grazie ad una competitività che, in questo torneo, è stata accompagnata da proposte calcistiche interessanti. Il Brescia di Corini, il Lecce di Liverani, lo Spezia di Marino e diversi altri contesti hanno permesso agli appassionati di assistere a partite con le idee a reggere i novanta minuti.

Fuori dal campo, però, il pallone conta poco, a differenza di documenti e polemiche. Il calcio nel 2019 è anche (se non soprattutto, bisogna ammetterlo) questo, e il Belpaese fatica a capirlo. Se il Foggia riesce ad ovviare per il rotto della cuffia ai propri pagamenti, e il caos Palermo porta ad un terremoto di questa portata, qualcosa deve essere marcio nel pensiero prima che nell’operato.

La deadline sarebbe dovuta arrivare quest’oggi, avrebbe portato gioia per qualcuno, rammarico per altri, ma la possibilità di poter costruire qualcosa di definibile tale nelle prossime settimane. Così non è stato, udienza del TAR rinviata di 6 giorni. Il motivo? Il Presidente della Corte Federale di Appello ha ha ritenuto di non avere serenità per affrontare l’udienza (qui abbiamo spiegato il fatto)”. Tutto ciò ha avuto l’unica conseguenza di arrecare un ulteriore ritardo nella sentenza e di conseguenza nei programmi delle squadre interessate.

Cosa accadrà tra qualche giorno? Nuove notizie, nuove discussioni, antiche ruggini: cronaca di un movimento calcistico che, sul ring con il fare calcio rispettando regole e procedure, finisce col perdere costantemente per KO tecnico.