Cremonese tra infermeria piena e sterilità offensiva: come si supera la crisi?
Nel gioco del calcio esistono dati netti e matematici in grado di spegnere sul nascere qualsiasi forma di retorica. I numeri delle ultime dieci giornate della Cremonese costituisco un esempio lampante della veridicità di questa asserzione: se la squadra rivelazione del campionato di Serie B, lanciatissima nella corsa play-off, inanella in due mesi la miseria di 6 punti […]
Nel gioco del calcio esistono dati netti e matematici in grado di spegnere sul nascere qualsiasi forma di retorica. I numeri delle ultime dieci giornate della Cremonese costituisco un esempio lampante della veridicità di questa asserzione: se la squadra rivelazione del campionato di Serie B, lanciatissima nella corsa play-off, inanella in due mesi la miseria di 6 punti e di 8 gol fatti non si può che constatare, al di là delle possibili motivazioni, la gravità della crisi. Eppure i ragazzi di Attilio Tesser per metà stagione hanno stupito tutti per mentalità e organizzazione, dimostrando maturità rara sul piano caratteriale per una neopromossa. Una parziale spiegazione della problematica inversione di tendenza la si può trovare andando a spulciare i bollettini medici del club lombardo. A colpire non è unicamente la quantità degli indisponibili, ma anche la qualità, soprattutto nel reparto offensivo: al grave infortunio al tendine d’Achille occorso a Mokulu si sono infatti sommati i perpetui guai fisici di Paulinho e Piccolo. Come se ciò non bastasse, anche Castrovilli e Juanito Gomez (tesserato proprio per fronteggiare l’emergenza) appaiono al momento distanti dalla miglior condizione di forma. L’aspetto puramente pratico, tuttavia, non spiega fino in fondo un simile declino. I Grigiorossi non hanno soltanto smarrito alcuni dei calciatori più rappresentativi sul piano tecnico, ma anche la propria identità come collettivo, la capacità di far quadrato per reggere l’urto delle difficoltà. Tutto ciò sembrerebbe quasi ovvio se si analizzasse il rendimento di un gruppo fondato sulle individualità, ma rende straniti se si considera, invece, un impianto di gioco imperniato sulla coralità. Smarriti i leader tecnici, troppo a lungo hanno abdicato anche quelli motivazionali, ma ora urge la svolta. Un cambio di rotta è necessario in primis per centrare la salvezza matematica e vivere senza paturnie il rush finale ed in secondo luogo per evitare il disfacimento di un progetto la cui bontà è stata per molto tempo palesata. Rispetto alla sconfitta rimediata contro la Virtus Entella domenica allo “Zini”, venerdì a Perugia Tesser potrà contare sul rientro dalla squalifica di Pesce, oltre che su quello dei nazionali. Tra questi è compreso anche Gianluca Scamacca, autore di 5 reti in 2 partite con l’Under 19. Magari il reparto offensivo, e la Cremonese tutta, può ripartire proprio dalla fame di gol della giovane promessa di proprietà del Sassuolo.