Fedele al Calcio – Cutrone non aveva bisogno dell’abito da superstar: svestirlo delle pressioni l’ha reso migliore
La crescita del classe '98
Di Patrick Cutrone si è detto e scritto tanto, probabilmente troppo. Un percorso, il suo, cominciato in maniera deflagrante, impassibile dinanzi al salto tra i professionisti conquistato con il Milan, emisfero su cui è atterrato con l’energia di chi non aveva nemmeno vent’anni, con una ferocia di un modo di stare in campo che ha scomodato i più illustri paragoni.
Un attaccante, il classe ’98, che ha irrimediabilmente generato vibrazioni positive: giovane, feroce, volitivo, allenato da Gattuso, una sorta di sua – apparente – controfigura in panchina, seppur con una sottile differenza, a detta di chi scrive, detta dalla declinazione di grinta attribuibile ai profili menzionati: quella di Patrick, a differenza del caso di Ringhio, seguiva e segue un pentagramma differente.
Giocatore indubbiamente focoso, lo status di motore della squadra non è mai stato – ex post – un abito compatibile con Cutrone, che da quegli esordi scintillanti è stato accompagnto da una pressione esagerata, probabilmente decisiva in determinate scelte poco felici, che l’hanno portato a girovagare in cerca di risposte – e gol – che faticavano ad arrivare, anche in virtù di una completezza tecnico-tattica che quattro trasferimenti in tre anni non favorivano.
Il Como, per il nostro protagonista, è stato probabilmente salvifico: abbassata la temperatura delle aspettative, Cutrone ha potuto smussare in maniera più precisa e serena i propri confini, rinforzando le certezze e migliorando in diversi aspetti, uno su tutti la capacità di saper mescolare in misura più efficace dinamismo e cinismo. Una versione, quella dell’ex Empoli, adesso stazionante su una vetta che ancora risultava essere inesplorata: capocannoniere della squadra, primo per gol e tiri (nello specchio e non) ogni novanta minuti, così presente in fase offensiva eppure assolutamente in linea con le proprie caratteristiche lato sensu, dato che è anche il calciatore con più recuperi palla nella trequarti offensiva.
Come certificato dalla sua heatmap, Cutrone – in questo Como – è una perturbazione costante per gli avversari, scossi da questo continuo turbinio. Un trascinatore, dunque con l’esempio più che con gesti plateali e fastidiosi stridori: è questo, esattamente questo, la più grande manifestazione di rispetto verso la sua essenza.