Dezi e Ciano, gli eterni cadetti: il limite di esser top player in Serie B
Due anni di differenza, stessa scuola calcistica, medesimo destino: Jacopo Dezi e Camillo Ciano sono molto più che due tra i migliori calciatori che militano in Serie B, ne rappresentano l’essenza, la conoscono come pochi altri, ma non ne risultano padroni, bensì schiavi. Entrambi cresciuti nella Primavera del Napoli, entrambi formatisi a suon di prestiti di valorizzazione, entrambi sbocciati a Crotone, uno […]
Due anni di differenza, stessa scuola calcistica, medesimo destino: Jacopo Dezi e Camillo Ciano sono molto più che due tra i migliori calciatori che militano in Serie B, ne rappresentano l’essenza, la conoscono come pochi altri, ma non ne risultano padroni, bensì schiavi. Entrambi cresciuti nella Primavera del Napoli, entrambi formatisi a suon di prestiti di valorizzazione, entrambi sbocciati a Crotone, uno ceduto, al Parma, poi fallito, l’altro no, entrambi, ancora una volta, lontani dalla meritatissima Serie A. Dezi, 25 anni, interno di centrocampo di qualità, a cui nel tempo ha imparato ad abbinare la quantità, reduce da una stagione magistrale a Perugia, ad inizio mercato sembrava in procinto di compiere il grande salto, accasandosi in prestito al Sassuolo allenato proprio dal suo maestro Bucchi, ma presto su di lui sono piombati Bari e Frosinone, due club dalle enormi ambizioni che hanno scalzato anche la concorrenza della SPAL e se lo contenderanno nei prossimi giorni. Ciano, essendo un attaccante e quindi potendo contare su numeri più tangibili, costituisce un caso forse maggiormente inspiegabile: di mestiere non fa la prima punta, svaria su tutto il fronte offensivo, ma, nonostante ciò, raggiunge la doppia cifra da tre stagioni consecutive. Il 27enne di Marcianise, per di più, è di proprietà del Cesena, squadra obbligata a vendere per sistemare il proprio bilancio, motivo per cui, teoricamente, godrebbe di un’estrema libertà di scelta per il futuro. Dalla massima serie, tuttavia, si è fatto avanti unicamente in Benevento, che poi ha preferito spendere circa 2 milioni per il cartellino di Massimo Coda, spianando la strada ai soliti canarini e ad un Parma che, tornato in auge, desidera ritrovare il calciatore perduto due campionati or sono. Tirando le somme è palese che sia Dezi che Ciano sono bramati da squadre con cui potrebbero disputare la Serie A, anche se in un futuro non immediato, ma è inevitabile domandarsi se quest’ulteriore banco di prova non sia una ridondanza, dato ciò che hanno già dimostrato. Scrutando le rose ed i movimenti di mercato delle venti società che si contenderanno lo scudetto, diventa complesso comprendere se si tratti di totale miopia da parte di queste o se ai due ragazzi, o magari ai loro entourage, manchino convinzione, coraggio e carattere, ciò che permane è la costante sensazione di trovarsi di fronte ad un potenziale incompreso e lentamente dilapidato.