Fedele al Calcio – La Serie B del talento e delle incertezze
Primo appuntamento della nuova stagione per Fedele al Calcio
La maggior parte delle squadre ha giocato quattro partite, qualcuna altre, Lecco e Brescia appena una. La Serie B è ripartita, dopo un’estate difficoltosa, poco illuminata dal calcio e tanto obnubilata da problemi del movimento che rivelano ancora una volta come la Calcio Italiano S.p.A. – per riprendere una definizione del giornalista Marco Bellinazzo – sia un’azienda complessivamente gestita male e organizzata peggio. A detta di chi scrive, se i dirigenti di una troppo cospicua parte delle società calcistiche del Belpaese lavorasse in altri macrocosmi economici, le carriere sarebbero spezzettate da tanti, meritati, allontanamenti.
Detto ciò, a dipanare le noiose e aggrovigliate lungaggini burocratiche ci pensa, come sempre, il campo, livella che azzera l’arruffamento delle scartoffie e, noncurante di qualsiasi condizione esogena, stimola la vista e l’analisi. Avremo tempo, modo e possibilità di entrare nel dettaglio delle prestazioni dei singoli e delle squadre, dei principi che creano i collettivi e migliorano i singoli, di constatare le conferme e aspettative disattese. Il Catanzaro che passeggia al primo posto col Parma, il Modena a punteggio pieno, lo Spezia percosso e la Feralpisalò ammalata di sindrome da salto di categoria. Questo spazio, come noto, ha il piacere per il calcio come faro e richiesta.
Il primo tema che solleticheremo in questa sede è il piacevolissimo riscontro di un tasso tecnico davvero elevato, fattispecie che renderà la cadetteria – costantemente in crescita per quanto concerne il livello tecnico/tattico del torneo – davvero intrigante da seguire.
Un campionato che ha già messo in mostra talenti da sottolineare con strumenti indelebili: Estanis Pedrola, Antonio Raimondo, Jay Idzes, Tjas Begic, Claudio Cassano e divesi altri. Ragazzi giovani, affamati, con il quaderno della carriera (e della vita) contenente tantissime pagine bianche da riempire con la dedizione necessaria per raggiungere i più luccicanti successi. Questa freschezza anagrafica è compensata dall’esperienza del vissuto, dalle articolazioni scorticate, dal piede di Miguel Veloso ai tratti sempreverdi di Federico Dionisi, passando per la testa affollata geometrie di Luca Cigarini e il mancino non replicabile di Franco Vazquez. Tra alcuni dei componenti di queste due fazioni passano anche quindici anni, eppure lottano negli stessi ambienti per traguardi di eguale importanza. La Serie B 2023/2024, dunque, non ha posto limiti in entrata e in uscita. Il talento guiderà le squadre e lo farà senza perplessità anagrafiche, ma cercando di allietare gli appassionati e perfezionare gli organici. Questo perché, diceva lo scrittore e filosofo francese Émile Zola, “l’artista è nulla senza il talento, ma il talento è nulla senza il lavoro“.