Garbato, ma non troppo – Qualcuno salvi Aldo Florenzi
Il talento del Cosenza è ormai irriconoscibile
Miglior calciatore dei precedenti campionati del Cosenza, per quanto condizionato dagli infortuni e quindi mai troppo continuo, Aldo Florenzi sta progressivamente sparendo dai radar di Fabio Caserta e di conseguenza anche da quelli della Serie B. Il campionato che per lui doveva essere solo un trampolino di lancio, come testimonia l’interesse precocissimo del Monza, si sta trasformando in un pantano in cui il rischio di annegare è elevato. Tecnicamente validissimo, agile, bravo nel dribbling quanto nell’ultimo passaggio e anche dotato di una conclusione importante, il calciatore classe sta forse pagando la sua duttilità. Con tanto agonismo, a volte anche troppo, ha sempre dimostrato l’attitudine per destreggiarsi in qualsiasi ruolo. Come per il suo omologo oggi al Milan, però, la non specializzazione si sta rivelando un’arma a doppio taglio: dall’essere un jolly all’accusare una ridimensionante crisi d’identità il passo è breve.
Mister Caserta di certo non lo sta aiutando. Lo ha provato in molteplici posizioni, quasi mai dall’inizio e quasi mai assecondandone le caratteristiche al di là del ruolo. Spesso lontano dalle zone in cui è capace di incidere, che fosse largo a sinistra o da mezzala, il ragazzo si è incartato. Troppa voglia di spaccare il mondo da solo che si traduce in palloni persi e nervosismo. Il contesto non lo favorisce affatto. Lui che fa della frizzantezza il proprio superpotere è costretto ad ambientarsi in una compagine piatta, frequentemente sotto ritmo e avvezza a un gioco estremamente posizionale nonostante i tanti calciatori schierati in posizioni insolite facciano immaginare il contrario.
Il calcio cadetto sta dissipando uno dei suoi patrimoni più importanti e accattivanti. Un enorme spreco, che non può essere vissuto senza un alone di rammarico e preoccupazione.