Foggia, Nember mette i paletti. Ora non sono più i playoff l’obiettivo, ma la programmazione e la sua permanenza
Se un direttore sportivo indìce una conferenza stampa di tutta fretta, quello che ci si aspetta in termini di dichiarazioni,deve essere altrettanto urgente. Accorrono giornalisti e reporter da tutta la città, l’attesa cresce, ma notizie bomba non ne vengono fuori. Certo si è parlato a 360° del pianeta Foggia, ma l’incertezza sul futuro di Luca Nember […]
Se un direttore sportivo indìce una conferenza stampa di tutta fretta, quello che ci si aspetta in termini di dichiarazioni,deve essere altrettanto urgente. Accorrono giornalisti e reporter da tutta la città, l’attesa cresce, ma notizie bomba non ne vengono fuori. Certo si è parlato a 360° del pianeta Foggia, ma l’incertezza sul futuro di Luca Nember (e del Foggia) rimane. L’intervista, durata quasi un’ora, ha toccato tutti i principali punti che attengono a una società di calcio.
Cosa ha voluto comunicare così urgentemente Luca Nember? E cosa verrà comunicato all’indomani di queste dichiarazioni?
Proviamo ad andare con ordine.
LA STAGIONE, LA PIAZZA, I RISULTATI.
Soddisfazione scontata per Nember quando siamo alle ultime curve del campionato di Serie B. L’obiettivo primario è stato raggiunto, i suoi interventi hanno trovato quello che mancava e si sono rivelati fondamentali. I complimenti che hanno interessato l’allenatore Stroppa, sanno di complicità e stima reciproca. Essere noni con vista sui playoff può essere un vanto e un punto di partenza alla stessa maniera.
Per quanto riguarda la piazza, risulta difficile pensare che un Ds abituato alla noia del quartiere Chievo di Verona, riesca a non innamorarsi della passione che vibra in tutta la Capitanata. La voglia e la curiosità di portare una realtà così calorosa ai massimi livelli italiani, stuzzicherebbe anche il più freddo e meno empatico professore di latino. La volontà nasce dalle motivazioni e a Foggia Nember respira motivazioni in ogni angolo della città.
LA SOCIETA’, I SANNELLA, IL COMMISSARIO
Da quando Nember è arrivato in Puglia, il primo e più importante legame che ha instaurato, è stato quello con Fedele Sannella, il patron; un mercato vissuto tete-a-tete, fino in Francia a prelevare Duhamel, e tante scelte condivise con la più alta carica della dirigenza rossonera. Dal 24 gennaio, giorno dell’arresto di Fedele, la società si è pian piano svuotata fino alla nomina del commissario giudiziale Giannetti che ha sancito la caduta delle cariche societarie. Dalle parole di Nember si capisce quanto manchi soprattutto la figura decisionale di Fedele, un vero deus ex-machina all’interno del Foggia Calcio. Eppure i soci sono due: Franco e Fedele Sannella. Non sappiamo come mai la figura del fratello Franco sia diventata così marginale. A tal punto che in tre mesi non ci siano stati contatti con il Ds.
Nember così si ritrova solo a guidare una società di Serie B, andando notevolmente oltre quelle che sono le sue naturali mansioni. Anche se il commissario Giannetti non intralcia il lavoro, anzi si è rivelato una persona di sicura affidabilità, le aree di lavoro sono tante e diverse, e la frequenza di interventi decisionali, tra lato sportivo e lato dirigenziale, altrettanto alta. Soprattutto per una società che vorrebbe la massima serie, la macchina societaria deve essere potente e articolata. Impossibile immaginare una squadra che lotta per la A senza la proprietà presente in ogni momento. Quindi non solo la proprietà, ma anche il presidente e l’esecutivo in senso generale, sono tutte poltrone al momento vuote.
Quello che era all’inizio dell’articolo, i questiti da risolvere, pian piano divengono sempre più chiari. Nember non può e non vuole rimanere solo alla guida del club. Vuole un ruolo preciso, quello del Direttore Sportivo, niente di più. E sicuramente rivuole Fedele, e anche se ad esso dovrà necessariamente rinunciare, vuole la proprietà e tutte le cariche al proprio posto.
TRA 20 GIORNI CONOSCEREMO I PROGRAMMI
Avremmo parlato di “ultimatum” se il personaggio a parlare fosse stato un calciatore. Per un direttore sportivo, il pane quotidiano è la programmazione e non sapere nemmeno dove sarà il ritiro, o lo sponsor tecnico della prossima stagione, provoca addosso a Nember la sensazione di guidare bendati in A14.
Qualche tempo fa aveva individuato nel mese di aprile quello cruciale ai fini della programmazione, e infatti siamo sicuri che Luca si sia già messo in azione per eventuali acquisti di spessore. Ora il limite è stato spostato a fine maggio, in concomitanza con la chiusura della stagione sportiva. Il tempo stringe, e tutte le parti in causa, dai tifosi alla proprietà fino a Nember, si augurano di stringersi la mano tra 20 giorni.
Il monito era più che doveroso per un professionista vero come Nember, che con questa conferenza ha dimostrato quanto ci tenga al progetto Foggia e quanto tiene alla proprietà e alla piazza. La volontà sua è palese. L’urgenza era quella di comunicarla a Foggia. Ora venti o poco più saranno i giorni per capire la disponibilità nell’accogliere le rimostranze del Ds da parte dei Sannella.
Prevedere i possibili scenari al momento rimane un’opera di fantasia. Ma se la situazione societaria dovesse rimanere la stessa, allora Nember sicuramente prenderà l’A14 in direzione nord, senza bende e con altre destinazioni.