El Mudo che parla con i piedi
FRANCO VAZQUEZ PARMA – “El Mudo que habla con los pies“, espressione utilizzata a seguito di una pennellata partita dal vertice destro dell’area rigore, baciata dal palo e terminata in rete. Siviglia vs Standard Liegi, prima partita del Girone J dell’Europa League 2018/2019, che gli andalusi avrebbero salutato agli Ottavi di Finale contro lo Slavia […]
FRANCO VAZQUEZ PARMA – “El Mudo que habla con los pies“, espressione utilizzata a seguito di una pennellata partita dal vertice destro dell’area rigore, baciata dal palo e terminata in rete. Siviglia vs Standard Liegi, prima partita del Girone J dell’Europa League 2018/2019, che gli andalusi avrebbero salutato agli Ottavi di Finale contro lo Slavia Praga. Franco Vazquez, autore dell’artistico gesto, in quell’annata giocò 52 partite, mettendo a referto 6 gol e 8 assist in tutte le competizioni. Una traccia dell’importante percorso in terra spagnola, dove l’argentino ha conosciuto e affrontato i vertici del calcio europeo nel corso delle 198 presenze.
In Italia, grazie all’esperienza in quel di Palermo, abbiamo imparato ad apprezzarne la tecnica probabilmente vintage, propria del calcio che fu, meno analitico e più spontaneo, se così è possibile definirlo. Un modo di stare in campo – il suo – ingannevole, perché capace di passare da calma apparente a giocate dardeggianti; un posizionamento sinuoso, orientato a calamitare il pallone tra i propri piedi e, pochi istanti dopo, disegnare traiettorie e possibilità proprie di quei calciatori che, riprendendo lo storico scrittore argentino Osvaldo Soriano, “creano un nuovo spazio dove non avrebbe dovuto esserci nessuno spazio“, fattispecie propria dei poeti del gioco.
Cresciuto idolatrando el último Diez, Juan Roman Riquelme (Román debe ser el único, para mí es un ídolo: traduzione più che intuibile), di poche parole ma, contestualmente, loquace in campo (me dicen El Mudo, pero en la cancha me trasformo – mi definiscono di poche parole, ma in campo mi trasformo). Nella ricerca dell’estetica con la quale accompagnare la funzionalità delle sue scelte, il tunnel ha sempre avuto un ruolo nevralgico. La giocata probabilmente più irriverente e, allo stesso tempo, romantica che questo sport abbia consegnato agli epigoni (siano essi atleti, addetti ai lavori o semplici appassionati), rappresentata da uno dei migliori interpreti di tale fondamentale nel fútbol contemporaneo.
Parma, per il classe ’89, sarà una sfida interessante, attraente, forse rischiosa (non è da tutti passare da LaLiga alla Serie B) ma, allo stesso tempo, affascinante. L’ultima stagione in Spagna è stata complicata per qualche problema fisico di troppo, che potrà e dovrà essere superato con un’opportuna preparazione, funzionale a incastonare nello scacchiere del tecnico Maresca uno dei calciatori, valori alla mano, potenzialmente più decisivi della cadetteria. Danzerà dietro le punte, oscillerà in campo annusando la possibilità di poter incidere, interverrà nell’azione per poter esprimere la propria volontà: giocare, divertirsi e divertire. Bentornato al Mudo, colui che parla con i piedi.