Grosso, due anni di flop assoluto: scelta alla “Inzaghi” la mossa più giusta da fare. Ed Aglietti al Verona…
ESONERO GROSSO VERONA – Fabio Grosso è stato esonerato dal Verona in seguito alla sconfitta interna col Livorno dopo una stagione intera passata nel limbo e sguazzando nella mediocrità. Il sostituto scelto dagli scaligeri è Alfredo Aglietti. Da questi temi, ufficiali in casa Verona, possono partire diverse analisi e diverse opinioni, contrastanti o meno, sulla […]
ESONERO GROSSO VERONA – Fabio Grosso è stato esonerato dal Verona in seguito alla sconfitta interna col Livorno dopo una stagione intera passata nel limbo e sguazzando nella mediocrità. Il sostituto scelto dagli scaligeri è Alfredo Aglietti.
Da questi temi, ufficiali in casa Verona, possono partire diverse analisi e diverse opinioni, contrastanti o meno, sulla stagione complessiva dei gialloblù. Ma partiamo da Fabio Grosso: il Campione del Mondo, una volta appesi gli scarpini al chiodo, è cresciuto come tecnico nell’accademia della Juventus, sorprendendo in Primavera e meritandosi un salto tra i grandi. Il Bari ha rappresentato per lui la prima esperienza: un peso enorme, una piazza caldissima, una situazione societaria non tra le migliori ma, soprattutto, una squadra fortissima. Grosso, dopo 12 mesi nei quali non ha mai avvicinato la gente barese al suo calcio, ha lasciato mestamente i biancorossi nei playoff col Cittadella: stessi playoff, considerati obiettivo minimo per il Bari, raggiunti a fatica, quasi per inerzia; la stessa inerzia con cui un Cittadella organizzato passò il turno. Cosa emerge dunque dalla prima avventura di Grosso al Bari? Poca organizzazione, formazioni e moduli quasi sempre differenti, zero idee di gioco, rarissimi momenti di esaltazione: mediocrità.
La scorsa estate è stata la volta del Verona: club retrocesso, ossatura fenomenale della squadra, panzer d’attacco da 50 gol in due come Pazzini e Di Carmine. Risultati? Campionato identico a quello col Bari; sussulti sporadici, sconfitte brucianti, mai in lotta per la A diretta, e la rosa lo permetteva, playoff che a due giornate dal termine non sono stati ancora conquistati. Dopo l’esonero, forse, Grosso potrebbe optare, per non rischiare di bruciarsi, una scelta alla Pippo Inzaghi: ripartire dal basso, far emergere i valori che l’allenatore sicuramente avrà ma che, i numeri ce lo dicono, in questi due anni alla guida di due corazzate non sono mai emersi proprio come l’ex tecnico del Milan fece col Venezia. Che sia Serie C con progetto serio o Serie B senza pressioni, queste, alla luce dei fatti, appaiono le situazioni più congeniali per risollevare una carriera da allenatore professionistico partita in prima e col freno a mano tirato. I migliori auguri ad un uomo che ha fatto sognare milioni di persone e, per questo, ha un posto speciale nel cuore di tutti. Ma la carriera da calciatore è passata e, per poter tornare a fare breccia negli altri, servirà una scelta tanto coraggiosa quanto dovuta.
Al Verona, ora, dovrà pensarci Alfredo Aglietti: allenatore sicuramente non da vertice nelle ultime stagioni e che avrà il compito di terminare con dignità la stagione regolare. I playoff sono una lotteria ed i valori in campo visti nei mesi precedenti tendono quasi ad azzerarsi. Una domanda: in caso di A il Verona continuerebbe con Aglietti? Per non ripetere un Pecchia-bis, forse, sarebbe meglio fare le dovute valutazioni.