Il pensiero del Direttore – La Lega B cerca il progresso, ma il calcio italiano è ostaggio della Giustizia Sportiva: quando finirà?
Il pensiero del Direttore sul caos di questa estate
Altro giro, altra corsa, altro caos. Una delle estati più torride degli ultimi anni in Italia si sta riflettendo anche sulla Serie B che praticamente da quando il pallone ha smesso di rotolare non ha avuto un attimo di sosta. Purtroppo per gli appassionati, però, a lavorare incessantemente sono stati, sono e saranno i team legal delle squadre, i tribunali e tutti coloro che della parte sportiva non c’entrano.
Confusione e certezze
Tra estromissioni, riammissioni, ripescaggi e nuove estromissioni, fare ordine è complesso e contorto. Proviamo ad andare con ordine risparmiando una lunga quanto inutile cronistoria dei fatti per balzare al presente ed al futuro prossimo. Il 28 luglio il Consiglio Federale varerà le graduatorie di riammissioni e ripescaggi; il 2 agosto ci sarà il primo grado di giudizio non sportivo, ossia il TAR, che potrebbe rimescolare le carte in tavola. Il 29 agosto, invece, il Consiglio di Stato, terzo ed ultimo grado, il secondo ordinario e non sportivo, che metterà la parole fine su tutta la storia.
Nel frattempo c’è una Serie B che dovrebbe cominciare il 18 agosto ma che a meno di clamorosi colpi di scena non lo farà. Dei calendari che al netto della X rischiano di diventare nulli e una confusione clamorosa che getta i tifosi nello sconforto.
Migliorie e costanti
Nel corso degli anni, più precisamente dal 2017 ad oggi, la Lega B ha provato a mettere paletti e freni per rendere il campionato più competitivo d’Europa il più “tranquillo” in estate. Con l’avvento della presidenza Balata la B è cresciuta in appeal ed è cresciuta economicamente; purtroppo, però, ciò che ciclicamente affrontiamo in ogni estate va oltre il potere di Balata e della Lega B e qui vanno posti vari quesiti.
Possibile che non si riesca a sradicare questa parte marcia di calcio? Possibile che un movimento in perenne affanno non trovi il tempo di una riforma? Possibile che tutti eccezion fatta per chi potrebbe cambiare questa situazione si accorga che 100 squadre professionistiche siano troppe? Tutte domande che vengono fatte nel 2023, ma che venivano già poste nel 2022, 2021, 2020 e purtroppo così via sino ad almeno un decennio fa (per restare cauti).
La folle estate della Serie B sta mettendo a nudo un aspetto che ormai non è più possibile tenere nascosto: per quanto un movimento (in questo caso la Lega B) si affacci al progresso ed abbracci il cambiamento, in questo calcio italiano la crescita e l’ambizione dovrà sempre fare i conti con l’inadeguatezza e l’approssimazione di chi governa il calcio in modo quantomeno superficiale.