9 Ottobre 2024

Juve Stabia, fiducia nella linea verde: la conferma arriva dai dati

Spazio ai giovani

Tante cose – spesso rigogliose – sono state scritte sulla Juve Stabia di Guido Pagliuca, una compagine che vede nel Gioco la propria quintessenza. Un gruppo virtuoso per la proposta portata in campo e la dedizione manifestata nel sacrificio mescolato all’intenzione di essere protagonisti. Le Vespe rispettano ma non hanno paura, propongono ma interpretano la situazione, interpretano la situazione ma non rispondono a quest’ultima con un bagaglio di scelte codificate. La Juve Stabia, insomma, lavora.

Un elenco di complimenti che generano pensieri positivi, fragorosi, pieni di bellezza nella declinazione più pura del termine. Dormono sonni tranquilli, i tifosi, che in questi mesi vivono quelle notti che Fedor Dostoevskij raccontava così: “Era una notte meravigliosa, una notte come ce ne possono essere soltanto quando si è giovani“. Ecco, la giovinezza, uno dei tratti distintivi di questa squadra.

Dati Transfermarkt alla mano, la Juve Stabia è seconda per età media per partita (24,1 anni), dietro solo al Frosinone in questa speciale classifica. È massiccia la presenza nella rosa di talenti che tanto hanno da dire e scrivere, come certificato dal fatto che quella gialloblu è la squadra di questa Serie B con la minor media (per giocatore) di partite disputate nel campionato cadetto: appena 28,29 (il Bari, primo, ha una media di 103,75). È piacevolmente controintuitivo l’accostamento tra tali indici e l’apparente vantaggio che dovrebbe attribuire la componente anagrafica: analizzando le prestazioni dello Stabia, sta emergendo come evidente la volontà di costruire con le idee, e non con il curriculum, i propri successi.

I giovani, dunque, come carburante del percorso: la ragguardevole vittoria sul campo della Sampdoria è stata ottenuta con quello che è stato l’ottavo undici titolare più giovane finora sceso in campo nella B 24/25 (24,3 anni di media). È notevole come, andando nelle insenature del discorso, soprattutto nel reparto arretrato (il secondo più giovane della categoria, con 23,44 anni di media, dietro solo al Sassuolo con 23,2) sia la linea verde a spadroneggiare: il classe 2006 Fortini, così come il 2002 Folino e il 2003 Rocchetti, senza dimenticare Baldi e Floriani, rispettivamente 2002 e 2003 (ma una doverosa menzione va consegnata anche a Varnier, che nonostante abbia 26 anni ha già vissuto tante carriere in una), infiorano quanto si sta analizzando con un inebriante sensazione di futuro che – doverosa ripetizione – aggiunge meriti a una squadra con il Gioco nelle venature.