La voce del tifoso – Passo falso per il VeneziaMestre
Si dice che tre indizi facciano una prova, e questa massima ben si abbina alle ultime settimane in casa arancioneroverde. Se il primo dubbio nasceva da un’ultima mezz’ora giocata contro un Perugia ridotto in dieci uomini senza riuscire a chiudere il match, il secondo si consolidava in una prestazione, quella di Chiavari, decisamente opaca quanto […]
Si dice che tre indizi facciano una prova, e questa massima ben si abbina alle ultime settimane in casa arancioneroverde. Se il primo dubbio nasceva da un’ultima mezz’ora giocata contro un Perugia ridotto in dieci uomini senza riuscire a chiudere il match, il secondo si consolidava in una prestazione, quella di Chiavari, decisamente opaca quanto sterile. Il terzo e più evidente segnale invece è arrivato sabato, in un primo tempo affrontato in modo superficiale e poco convinto. Per la prima volta nelle ultime due stagioni, Inzaghi si è palesato in conferenza stampa post partita infuriato e molto deluso, in particolare per l’atteggiamento con il quale la squadra s’è presentata in campo. Le parole del tecnico emiliano hanno richiamato agli ordini i propri giocatori, sottolineando il pericolo che questo tipo di condotta possa portare a sciupare tutto il buon lavoro fatto finora.
Ma se le parole dell’ex campione del mondo appaiono condivisibili, altrettanto non si può dire delle sue scelte tattiche iniziali, per quanto siano ormai collaudate, anche alla luce di una serie di risultati comunque ben aldilà delle previsioni. La sensazione avuta ieri infatti, così come nelle ultime tre gare, è che gli avversari abbiano preso le misure alle manovre offensive lagunari, in particolare quando si tende a cercare con troppa frenesia le verticalizzazioni alte.
In questa grigia e fredda giornata autunnale, la scelta del tecnico ricade sulla coppia d’attacco Moreo-Zigoni, mentre in extremis recuperano Garofalo e Pinato. VeneziaMestre che parte con buon ritmo, ma l’idea di gioco degli ospiti sembra studiata su misura per concedere campo ai lagunari per poi colpire in velocità alle spalle dei due esterni bassi. La manovra veneziana inizia a farsi prevedibile, e gli errori di palleggio aumentano di minuto in minuto. La partita si sblocca alla mezz’ora, quando Da Cruz si fa beffe di mezza difesa locale ed incrociando il destro porta il Novara in vantaggio. Unione che subisce il colpo e tenta la reazione alzando il baricentro, ma passano altri sette minuti e gli ospiti raddoppiano sfruttando un rimpallo favorevole. Inzaghi che decide di togliere uno spento Zampano per Marsura, passando così ad un tridente offensivo, sullo stile della passata stagione.
Si va all’intervallo con un VeneziaMestre incapace di concludere verso la porta avversaria e con uno schieramento difensivo che è sembrato subire eccessivamente l’assenza di Modolo.
Nella ripresa scende in campo un’altra Unione, e gli interrogativi su un modulo iniziale troppo prudente e facilmente “leggibile” dagli avversari si moltiplicano. Falzerano è indiavolato, colpisce una traversa interna in avvio, mentre pochi minuti più tardi realizza una fantastica rete che riaccende un infreddolito Penzo. La partita diventa bellissima, e per una decina di minuti i padroni di casa chiudono gli ospiti nella propria area di rigore. Ma è proprio in questa situazione che si palesano le scarse doti realizzative degli avanti lagunari, materializzate in particolare da una prestazione al limite dell’irritante di Zigoni, quasi sempre fuori posizione e poco preciso negli appoggi. La sua voglia e applicazione non sono assolutamente in discussione, ed il ragazzo merita il sostegno del popolo arancioneroverde, ma ci si inizia a domandare come si possa fare voli pindarici con un attacco così sterile. Allo stesso modo il balbettio della retroguardia nelle due reti subite illustra come l’equilibrio sia molto instabile quando viene a mancare uno dei tre elementi della linea MAD; come già successo a Cittadella infatti, la linea difensiva lagunare sembra perdere di incisività e sicurezza quando i tre titolarissimi non sono in campo, denotando probabilmente un livello delle seconde linee non all’altezza della categoria.
Nel finale la rete di Macheda certifica una vittoria meritata degli ospiti, una formazione che lontana dal Piemonte riesce ad esprimere le proprie qualità migliori.
Le note positive di giornata spettano oltre al già citato Falzerano, letteralmente inarrestabile sulla fascia destra, ad un Pinato sempre più protagonista nelle due fasi, ed ad un Geijo che nonostante l’errore decisivo sottoporta nel finale di match, è apparso entrare bene in partita, per determinazione e qualità delle giocate.
Se questa squadra sia capace di sostenere un attacco più pesante nel corso del campionato sarà tutto da scoprire, ma di certo qualcosa dev’essere rivisto, troppo poche le 18 reti segnate finora per sperare in una salvezza tranquilla, ed una stagione priva di rimpianti. Sabato a Palermo andrà in scena un test molto impegnativo per i veneti, di sicuro non la partita ideale per modificare gli assetti, ma una reazione dal punto di vista nervoso siamo certi che non mancherà. Resta ancora un oggetto misterioso pure lo sloveno Mlakar, nonostante gli addetti ai lavori raccontino di un ragazzo talentuoso e sempre disponibile.
Per concludere, una sconfitta che potrebbe risultare salutare per il VeneziaMestre, che non deve mai dimenticare la propria storia recente, fatta di successi maturati attraverso il lavoro e l’umiltà. Umiltà che non dovrebbe mancare nemmeno ad un pubblico abituato a ben altri “spettacoli” solo poche annate fa..