La voce del tifoso – Provaci ancora VeneziaMestre!
Chiunque ci avesse raccontato ad inizio stagione che il VeneziaMestre si sarebbe ritrovato a due giornate dal termine del campionato a giocarsi la promozione diretta in serie a sarebbe stato preso per un folle visionario; se a quei fedelissimi irriducibili che solo qualche anno fa faticavano a riempire un vaporetto nelle sfide casalinghe della quarta […]
Chiunque ci avesse raccontato ad inizio stagione che il VeneziaMestre si sarebbe ritrovato a due giornate dal termine del campionato a giocarsi la promozione diretta in serie a sarebbe stato preso per un folle visionario; se a quei fedelissimi irriducibili che solo qualche anno fa faticavano a riempire un vaporetto nelle sfide casalinghe della quarta serie italiana avessero spiegato che saremmo andati in più di cinquecento a Cremona a colorare il settore ospite, probabilmente si sarebbero sentiti vittime di uno scherzo. Quando si viene abbattuti da un pesantissimo 5-1 e la curva ti saluta applaudendo, ci si rende totalmente consapevoli di quanto questi ragazzi, questa società e questo allenatore siano entrati nei cuori degli unionisti, quanto abbiano toccato le corde dell’anima prima ancora attraverso la mentalità, la voglia, l’entusiasmo, che per i risultati sul terreno di gioco.
A Cremona in un sabato cruciale per entrambe le squadre, va in scena uno degli spettacoli sportivi peggiori degli ultimi due anni. Grigiorossi alla fatidica ultima spiaggia, pubblico delle grandissime occasioni per un’atmosfera su entrambe le curve da categoria superiore. Gli ospiti in particolare appaiono coloratissimi e rumorosissimi, in continua crescita di numeri e qualità di tifo. Il VeneziaMestre scende in campo troppo contratto e passivo, i padroni di casa invece sembrano aver ritrovato una grinta ed un’intensità smarrita da diversi mesi. A complicare enormemente la situazione veneziana ci pensa dopo meno di due giri di lancette lo sfortunato Modolo che deviando un cross di Perrulli inganna il suo compagno Audero per il vantaggio lombardo. Lo stadio Zini esplode ed il match si fa terribilmente complicato per gli uomini di Inzaghi.
Il VeneziaMestre ha costruito i suoi successi dalla linea MAD, un reparto arretrato impeccabile per tutta la stagione, ma quando queste fondamenta iniziano a ballare come in avvio di partita, tutta la squadra appare insicura ed incapace di mantenere le giuste distanze tra i reparti. I padroni di casa mantengono ritmi indiavolati, riuscendo ad offrire comunque un calcio di qualità; Mandorlini riesce a colpire i lagunari alzando gli esterni e raddoppiando su Garofalo e Bruscagin, apparsi in enorme difficoltà nel contenere le ali cremonesi. La mediana arancioneroverde non filtra ne riparte, per lunghi minuti in balia del pressing avversario; Suciu fatica anche nelle giocate più semplici mentre Stulac si accontenta di un compitino non sufficiente per impensierire la difesa locale. La difesa sbanda paurosamente nonostante non conceda molte possibilità da rete, ma la sensazione è di un’inconsueta fragilità, in particolare di Modolo probabilmente colpito dal suo errore a freddo. Le punte combattono sui palloni sporchi, ma le soluzioni offensive sono povere e Inzaghi manda a scaldare Fabiano già dalla mezzora. Ma mentre il primo tempo si avvia alla conclusione, gli ospiti usufruiscono di un calcio di rigore apparso solare a tutti, tranne ai giocatori di casa, che inscenano un teatrino di proteste che si estende fino a dopo l’intervallo, scatenando il nervosismo pure della panchina veneziana. Una sceneggiata che porterà i suoi frutti ad inizio ripresa, quando un clamoroso tuffo di Perrulli in area gli vale il secondo penalty di giornata, tra l’incredulità dei ragazzi vestiti di arancioverde. È la svolta del match, più dal punto di vista nervoso che tecnico tattico. Inzaghi mette in campo tutto il suo arsenale offensivo, ma la squadra sembra subire una carenza di lucidità inusuale. Dopo un legno colpito dagli ospiti infatti, sono i giocatori di Mandorlini a sfruttare gli spazi giusti per chiudere l’incontro con Pesce, per poi dilagare nei minuti finali.
E’ un passivo severo e preoccupante in vista dei playoff per il VeneziaMestre, che tuttavia cade rovinosamente solo dopo cinque splendide vittorie consecutive. Reagire dovrà essere la parola d’ordine, in attesa di comprendere se la prestazione odierna sia frutto anche di un carico di lavoro aumentato in vista del rush finale. La sensazione di fondo è che questa squadra viva di emozionalità, ed una volta in svantaggio faccia fatica a ritrovare serenità e trame di gioco efficaci. Ma è altresì reale la capacità di questi ragazzi di sorprenderci ogni settimana di più, dimostrando un attaccamento ai nostri colori che raramente si può ammirare nel calcio moderno. Il nostro compito ora è quello di stare accanto a questa squadra che in un solo anno è riuscita a riscrivere la storia delle nostre due città, in attesa di leggere un finale che comunque andrà ci renderà fieri di tifare VeneziaMestre! Avanti Unione!