La voce del tifoso – Provaci ancora VeneziaMestre!
“Segui da tanto il VeneziaMestre?” “Bhe, direi di si, mio padre m’ha portato la prima volta allo stadio quando avevo otto anni, VeneziaMestre-Cosenza, doppietta di Campilongo, sono passati venticinque anni, però così mi fai sentire vecchio.. e voi ragazzi?” “Noi da poco, siamo venuti in trasferta a Perugia quasi per scherzo, ma da quel momento […]
“Segui da tanto il VeneziaMestre?”
“Bhe, direi di si, mio padre m’ha portato la prima volta allo stadio quando avevo otto anni, VeneziaMestre-Cosenza, doppietta di Campilongo, sono passati venticinque anni, però così mi fai sentire vecchio.. e voi ragazzi?”
“Noi da poco, siamo venuti in trasferta a Perugia quasi per scherzo, ma da quel momento è scoccata la scintilla ed ora non riusciamo più a farne a meno, siamo letteralmente impazziti per questa maglia!”.
Si vedono facce nuove sul battello Actv diretto Sant’Elena, sempre di più con il passare delle domeniche. Questo gruppo di allegri ragazzi provenienti dalla terraferma però sembravano avere quell’entusiasmo che solo chi aveva vissuto l’inferno dell’ultimo decennio pensavo potesse avere. Ed invece ho scoperto la magia di questo momento, di ciò che questa società e questa squadra stanno regalando ad un’intera provincia, l’orgoglio di riscoprirsi arancioneroverdi, fino al midollo. In curva, insieme agli amici di sempre, visi di ultrà spariti dai radar per lustri, anziani fieri della nuova, sgargiante maglietta griffata Nike, gruppi di ragazzini che urlano a squarciagola i cori evidentemente appresi solo da poche settimane. Tutto ciò è magnifico, è il ritorno del figliol prodigo, la chiara e limpida sensazione di esser tornati a casa dopo anni ed anni di nomadismo. Lo stadio ribolle, la sfida più importante dell’anno ha inizio, ma è solo il contorno ad una Venezia ritrovata.
Inzaghi sceglie il turnover, Marsura, Del Grosso e Pinato le varianti rispetto al match col Perugia, identico invece lo schieramento tattico. Lo squadrone rosanero si presenta con il 4-3-1-2, con la coppia La Gumina Moreo davanti. Non è lo stesso Palermo umiliato al Penzo poco più di un mese fa e lo si capisce da subito. Gli ospiti appaiono più solidi ed ordinati della loro versione Tedinesca, e le tre settimane di riposo non sembrano aver arrugginito troppo il loro motore. VeneziaMestre che saggiamente sceglie o è costretta ad aspettare l’avversario, concedendo troppo spazio alle spalle della mediana, in difficoltà nei primi venti minuti. Le fasce laterali venete sono presidiate con ordine, in particolare Falzerano è raddoppiato in ogni zona in cui si muova, e le alternative sono le palle lunghe alle spalle dei terzini rosanero. Unione che con il passare dei minuti aumenta di ritmo e consapevolezza, spaventando la retroguardia siciliana grazie ai traversoni di Del Grosso e Bruscagin. Litteri lotta su ogni pallone, mentre la sua spalla Marsura non riesce a trovare gli spazi giusti. Palermo pericoloso su punizione, ma Audero si dimostra reattivo. La linea MAD regge senza sbavature, ed all’intervallo il risultato è di parità.
L’avvio di ripresa è di quelli horror per i lagunari, che al 53° vanno sotto grazie ad una bell’azione di La Gumina. Il colpo sarebbe da KO per una formazione obbligata a vincere, ma questa squadra non molla di un centimetro e la reazione è veemente. La curva sud non abbassa di un decibel il proprio grido di battaglia, ed i ragazzi di Inzaghi lo fanno proprio, di qui non si passa. E’ Marsura a riportare l’incontro in equilibrio al termine di una bella combinazione con Litteri, e l’urlo del Penzo rischia di staccare Sant’Elena dal resto della città, ora ci si crede per davvero. Ma la potenza rosanero si dimostra ingente attraverso tre cambi da categoria superiore, Gnahorè, Coronado e Nestorovski cambiano in un amen l’inerzia di una sfida che sembrava poter scivolare verso la Serenissima, e gli ultimi venti minuti sono di affanno per i padroni di casa. Ci pensa San Audero però a dieci dal termine ad inchiodare sull’uno ad uno il punteggio finale, salvando in uscita disperata un rigore in movimento capitato a Coronado, bravo ad approfittare dell’unico errore stagionale di un Modolo sino a quel momento monumentale.
Si andrà quindi in Sicilia con un solo risultato a disposizione per continuare a sognare, una vittoria che al netto dei buoni propositi, apparirebbe come una vera e propria impresa. Ma i motivi per sperare ci sono eccome, nonostante un Palermo più fresco ed obiettivamente di qualità superiore, i ragazzi di Inzaghi hanno saputo dimostrare tutta la loro compattezza e robustezza mentale e fisica. La chiave sarà probabilmente quella di riuscire a restare ancorati alla qualificazione fino all’ultima mezzora, per poi provare a giocarci il tutto per tutto con una squadra avversaria che potrebbe a quel punto sentire la pressione di un punteggio in bilico, chissà.. Sognare non ci costa nulla, anche perché altrimenti negli ultimi due anni avremmo speso un vero patrimonio….
Avanti Unione, noi ci crediamo!!!