La voce del tifoso – VeneziaMestre, il cuore non basta
È una sconfitta bruciante quella dell’Unione al Tombolato di Cittadella in questo turno infrasettimanale del campionato cadetto. Un risultato figlio di un atteggiamento volenteroso ma confusionario, in particolar modo nei momenti decisivi del match, quando ai lagunari è mancata lucidità e mordente. Se la domanda posta da Inzaghi alla sua squadra riguardava il livello del […]
È una sconfitta bruciante quella dell’Unione al Tombolato di Cittadella in questo turno infrasettimanale del campionato cadetto. Un risultato figlio di un atteggiamento volenteroso ma confusionario, in particolar modo nei momenti decisivi del match, quando ai lagunari è mancata lucidità e mordente. Se la domanda posta da Inzaghi alla sua squadra riguardava il livello del complesso della rosa, la risposta non può aver soddisfatto del tutto il tecnico emiliano. Seppur volenterosi e fisicamente pronti, i sei sostituti scelti per questo incontro, rispetto alla formazione schierata domenica scorsa contro l’Empoli, non hanno dato l’impressione di poter garantire gli stessi meccanismi e la stessa qualità dei cosiddetti titolari, come era comunque normale attendersi. Ma arrivati alla undicesima partita in due mesi, non si può di certo imputare al mister alcuna colpa a riguardo, naturale ancorché forzato, dare spazio a tutti gli elementi della rosa; anche per rispettare lo stesso, vincente, mantra dell’anno passato, che consisteva nel mettere il gruppo al di sopra di ogni singolarità, tenendo ogni giocatore in tensione ed al centro del progetto.
I problemi maggiori si registrano nel reparto arretrato, dove la contemporanea assenza di Andelkovic e Garofalo non è stata digerita a pieno dai lagunari, causando un paio di disattenzioni di troppo, che probabilmente sono costate la sconfitta. Da segnalare l’ennesima rete subita da calcio da fermo, che a questo punto meriterebbe una seria riflessione tattica. I mutamenti maggiori rispetto alle formazioni sin qui ammirate riguarda la linea mediana, dove i tre nuovi innesti (Signori,Stulac e Del Grosso), hanno messo buona volontà ma poca qualità, preferendo spesso la verticalizzazione al possesso ragionato, soffrendo la grande atleticità del centrocampo granata. Davanti la coppia promozione Geijo-Moreo ha mostrato limiti evidenti a livello fisico, perdendo parecchi scontri e non riuscendo a garantire la stessa profondità dei titolari, e subendo particolarmente i mancati rifornimenti dalle linee esterne. A completare le difficoltà tattiche, la prestazione piuttosto opaca della stella di questa squadra, quel Falzerano ingabbiato dai laterali granata, sempre pronti a raddoppiare prima su di lui, poi sulla sua spalla Marsura, e l’impressione è che d’ora in poi Inzaghi dovrà inventarsi qualcosa per non rischiare di vedersi spuntare le frecce più pregiate della propria faretra.
Nel primo derby di b giocato dopo dodici anni, il VeneziaMestre non ha sfigurato per lunghi tratti del match, ma resta un po’ di amaro in bocca per una reazione al secondo svantaggio non così veemente come il migliaio di tifosi ospiti si sarebbero aspettati. Seppur vero che le occasioni per pareggiare ci sono state, con due grandi salvataggi dell’estremo difensore locale, ed un legno di Pinato che grida ancora vendetta, è altresì innegabile che la formazione arancioneroverde avrebbe potuto riversarsi con maggior impeto nella trequarti avversaria, magari concedendo qualcosa nelle ripartenze; ma il fatto di non sbilanciarsi mai resta comunque un must per questi ragazzi sul quale sono basate le speranze di questa stagione, con risultati fin qui eccezionali.
Prestazione invece straordinaria da parte della tifoseria ospite, con moltissime facce nuove o che non si vedevano da parecchi anni, almeno in trasferta; nonostante il derby fosse solo sulla carta vista la scarsa rivalità tra le due tifoserie, l’atmosfera è stata elettrica fin da un’ora prima del match, con il centro della cittadina padovana inondata dall’entusiasmo e dalla goliardia arancioneroverde. Costante e colorato il tifo, seppur leggermente fuori syncro, si può migliorare, proprio come la nostra squadra!
In conclusione, decifrare questa serie b è enigma da solutori più che abili, ma all’alba della dodicesima giornata sembra che tre squadre abbiano qualcosa in più, Empoli per impianto di gioco, Frosinone e Palermo in quanto a lunghezza della rosa e varietà di soluzioni. Questo VeneziaMestre può iscriversi nell’albo del gruppo degli inseguitori, a patto di reggere con maggior lucidità e consapevolezza nei propri mezzi i momenti decisivi di ogni incontro, che come dimostrato anche ieri sera, nasconde sempre insidie e difficoltà. Sabato al Penzo di scena ci sarà proprio il Frosinone, terzo test di livello nel giro di una settimana; interessante capire se le scelte di turnover di Inzaghi si saranno rivelate azzeccate o piuttosto premature, avanti Unione!