La voce del tifoso – Il VeneziaMestre non vuole smettere di sognare
Parola d’ordine entusiasmo. In un Penzo quasi gremito in ogni ordine di posto va in scena quella che potrebbe essere definita come la consacrazione di questo inizio di stagione arancioneroverde. Sia ben chiaro, per scaramanzia e per onestà, non parliamo di una legittimazione ad una candidatura “pesante”, ma di una squadra che invece sembra aver […]
Parola d’ordine entusiasmo. In un Penzo quasi gremito in ogni ordine di posto va in scena quella che potrebbe essere definita come la consacrazione di questo inizio di stagione arancioneroverde. Sia ben chiaro, per scaramanzia e per onestà, non parliamo di una legittimazione ad una candidatura “pesante”, ma di una squadra che invece sembra aver raggiunto la massima espressione della propria identità, attraverso una consapevolezza della propria forza, ma anche dei propri limiti, maturata giornata dopo giornata.
L’autorità con la quale si affronta una compagine in netta e chiara difficoltà, ma al tempo stesso di ottima qualità e talento, ricorda l’atteggiamento dell’anno scorso, quando dopo una partenza con il freno a mano inserito, si è sbaragliata la corposa concorrenza per stravincere un campionato lungo e complicato.
A sorprendere, di conseguenza, è la naturalezza con la quale questa squadra ha affrontato il cambio di categoria, scegliendo di assestare la difesa nei primissimi incontri, per poi pensare alle fasi di transizione e di costruzione del gioco offensivo delle ultime giornate.
Può considerarsi in parte vero il fatto che le trame dei lagunari non siano così spettacolari e divertenti, ma poco importa quando si dà la netta impressione che spingendo sull’acceleratore, questo gruppo riesca a far male come e quando vuole.
È questo ciò che è emerso nel primo quarto d’ora della sfida di ieri. Veneziamestre che esce dagli spogliatoi in un clima grigio e molto umido, coadiuvato da una curva sud in silenzio per i primi minuti a causa dell’ennesima, chirurgica, diffida comminata ad un suo esponente di spicco. Ciò nonostante i padroni di casa appaiono volare ancora sulle ali della rimonta di Brescia, e nelle prime battute stringono d’assedio l’area di rigore umbra, non lasciando agli ospiti il tempo di entrare in partita come forse si sarebbero aspettati.
Proprio mentre la curva locale inizia a dare spettacolo, i lagunari costruiscono la prima chiara palla gol, con Pinato che costringe il portiere biancorosso ad uno strepitoso intervento; passano altri cinque minuti e la partita si sblocca, schema di Bentivoglio, assist di Marsura e bolide del sempre più amato Garofalo che fa esplodere lo stadio. A sorprendere in questa circostanza, è la prepotenza con la quale i lagunari hanno obbligato il match ad incanalarsi dove meglio preferivano, ovvero gestendo tempi e distanze di gioco. Emblematica un’immagine catturata da Sky nel prepartita, quando durante il riscaldamento, gli undici calciatori arancioverdi chiusi in un lungo abbraccio collettivo, sono stati catechizzati dal proprio capitano Domizzi, che alzando l’indice ha fatto capire a tutti l’importanza del match e a quanto si fosse vicini da un primo posto tanto insperato quanto meritato.
Dopo la rete del vantaggio i lagunari arretrano il baricentro rallentando il ritmo, umbri che subiscono il colpo e sbandano in un paio di circostanze; prima del finale di tempo da raccontare un episodio molto dubbio in area ospite, che avrebbe potuto chiudere anticipatamente l’incontro.
Anche la ripresa non si infiamma, la gestione del pallone viene facilitata dall’ingenua espulsione al quarto d’ora dell’attaccante ospite Cerri, e nel finale al VeneziaMestre manca la cattiveria giusta per chiudere un match che avrebbe potuto nascondere insidie inaspettate, nonostante un paio di occasioni decisamente importanti. Unico neo di una vittoria meritata e convincente, come ammesso anche dai due tecnici nel postgara.
Centrocampo che sembra aver trovato il suo perfetto equilibrio, con la regia di un Bentivoglio preciso e coriaceo, ed il tempismo e la qualità negli inserimenti offensivi di Pinato e Falzerano. Ormai quasi al cento per cento Garofalo che ritrova la rete in b dopo tre anni, leggermente in difficoltà la coppia di giovani attaccanti, ai quali viene chiesto un compito forse non troppo nelle loro corde, ovvero quello di mantenere la palla e far salire la squadra. Numerosi infatti i palloni persi da Moreo, mentre Marsura non è sembrato essere nella sua giornata migliore. A valorizzare ulteriormente lo straordinario inizio di stagione lagunare, il fatto che il miglior marcatore del team risulta essere Zigoni, con soli tre gol segnati all’attivo; se da un lato preoccupa non avere probabilmente un bomber di razza nelle proprie fila, dall’altro l’ampia possibilità di soluzioni offensive esalta una formazione che non risente di eventuali assenze o variazioni tattiche.
E se la linea difensiva MAD ( Modolo, Andelkovic e Domizzi) dovesse continuare a dominare gli avanti avversari, la tanto agognata quota salvezza potrebbe esser raggiunta senza grossi patemi d’animo, lasciandoci giusto il tempo per soffiare sulle faville di un fuoco arancioneroverde che inizia a farsi invitante.
Il ritorno del presidente Tacopina in settimana ha infatti riacceso quella speranza chiamata nuovo stadio, e la promessa di nuovi investimenti a gennaio ha definitivamente scaldato i cuori veneziani. Mentre a Venezia e Mestre nascono quasi ogni settimana gruppi più o meno organizzati di nuove leve “unioniste”, la città si tinge di arancioneroverde con adesivi e bandiere a tappezzare isole e terraferma.
È entusiasmo, contagioso, inarrestabile, invidiato, e comunque andrà questo campionato, questa stagione sarà ricordata come la rinascita del Veneziamestre e del suo popolo.