La voce del tifoso – Il VeneziaMestre spreca, Zeman ringrazia
Si dice che la fortuna aiuti gli audaci, e nel panorama calcistico nazionale degli ultimi vent’anni nessuno più del tecnico boemo del Pescara può meritarsi tale aggettivo. Ma nella gara di ieri sera all’Adriatico più che esser premiato il coraggio, è stata punita la mancanza dello stesso. Un VeneziaMestre che se nella prima frazione di […]
Si dice che la fortuna aiuti gli audaci, e nel panorama calcistico nazionale degli ultimi vent’anni nessuno più del tecnico boemo del Pescara può meritarsi tale aggettivo. Ma nella gara di ieri sera all’Adriatico più che esser premiato il coraggio, è stata punita la mancanza dello stesso. Un VeneziaMestre che se nella prima frazione di gioco sembrava aver ritrovato smalto, gamba e precisione, almeno fino agli ultimi venti metri, nella seconda decide di non affondare il colpo, abbassando ritmi e baricentro.
E’ una serata fresca ma piacevole in Abruzzo, pochi gli spettatori casalinghi, numerosa e rumorosa la frazione ospite. Inzaghi sceglie il classico 3-5-2 che in versione esterna assomiglia di più ad una difesa a 5, con gli esterni Garofalo e Bruscagin con spiccati compiti difensivi, in particolare il secondo. La novità tattica è presentata dall’esordio di Fabiano, trait d’union tra centrocampo ed attacco, composto da Marsura e Moreo. L’Unione parte forte, il tecnico emiliano sembra aver preparato bene il match, con le verticalizzazioni alle spalle degli esterni bassi abruzzesi, a mettere in costante difficoltà la classica linea “allegra” di Zeman. Ci sono spazi tra i reparti, e lo scarso pressing sui portatori palla veneziani permette una manovra corale ed efficace. Si arriva con regolarità al limite dell’area biancazzurra, ma le scelte terminali sono spesso imprecise. VeneziaMestre che ciò nonostante riesce a creare almeno quattro nitide palle gol nei primi 45 minuti, sublimate dai due legni colpiti da Pinato e Fabiano. Gli ospiti concedono poco o nulla ai padroni di casa, tranne uno scellerato “assist” di Marsura rimediato solamente da una prodigiosa uscita di Audero.
Le fasce funzionano a dovere per tutta la prima parte di gara, mentre in mezzo al campo Bentivoglio sbaglia pochissimo. La vera sorpresa però è proprio Fabiano, apparso fin dall’avvio in buona condizione e ben predisposto ad appagare una squadra con disperato bisogno di fantasia e vivacità, anche alla luce dell’assenza di Falzerano. Quella del regista avanzato, perché di puro trequartista non si può ancora parlare, è una mossa che potrebbe regalare a questa squadra la tanto agognata variante tattica di cui evidentemente ora necessita, considerando il fatto che un ritorno al tridente appare quanto mai lontano dai pensieri di Inzaghi. Ma le voci di mercato che fino a qualche giorno fa giravano attorno al talentuoso numero 10 lagunare lasciano più di un dubbio riguardo il suo utilizzo in un futuro prossimo.
Si va all’intervallo con molti rimpianti, ma con la consapevolezza di poter uscire dall’Adriatico con punti importanti. Ed invece ad uscire dagli spogliatoi è una squadra diversa, conscia del fatto di poter affondare, padrona per lunghi tratti del campo, ma ciononostante restia nello spingere con tutti i propri effettivi alla ricerca dei tre punti. Si cercano con maggior frequenza le soluzioni alte, malgrado Moreo faccia grossa fatica a mantenere il pallone contro gli esperti difensori abruzzesi, ed il suo partner Marsura si perda troppe volte nella giocata personale e spesso concettualmente errata. Il Pescara ci prova solo dalla distanza e la partita sembra incanalarsi verso l’ennesimo zero a zero. Il VeneziaMestre dà la percezione di esser più vicino alla vittoria, ma dalla panchina non arriva l’input auspicabile, ed i soliti, tardivi, cambi portano la squadra ad un’inconscia rassegnazione. Mentre nella stagione scorsa era proprio Inzaghi il primo a spingere costantemente verso il successo, anche nelle giornate più grigie, questo finale di 2017 sembra avergli fatto perdere quella fiducia nella sua squadra che aveva permesso ai suoi ragazzi di superare anche i propri limiti, trascinandoli ad una fantastica doppietta. Ed è così che a pochi minuti dalla conclusione arriva la beffa con Valzania a trovare un destro spettacolare che manda l’Unione Ko.
Il match termina con la sud che ricorda ai propri beniamini il proprio amore e la propria vicinanza, nonostante il periodo difficile, ed il pubblico di casa festante ma non certo appagato da una prestazione piuttosto scialba.
Si conclude così uno straordinario anno per i colori arancioneroverdi, anche se la striscia di sette partite senza vittorie tende a macchiare leggermente un inizio di stagione molto positivo. Il girone d’andata termina con il VeneziaMestre ad un solo punto dalla zona playoff, ma a sei dalla zona playout; probabilmente chiunque avrebbe messo la firma per un tale risultato, ma la sensazione è che questa squadra abbia raggiunto il massimo possibile, e che ora spetti alla società palesare i veri obiettivi, attraverso un mercato di riparazione all’altezza. Tacopina si è già detto pronto, con quattro colpi già in rampa di lancio, e finora non ha mai disatteso i cuori lagunari.
Sperando che insieme ad un goleador il 2018 ci porti anche una fatidica “prima pietra” aspettata da più di mezzo secolo, auguro a tutti gli unionisti, e non, un fantastico nuovo anno!
Manuel Listuzzi