L’MVP di PSB – Nasti stravolge il derby e lancia un chiaro messaggio: il Cosenza è ancora vivo!
Il classe 2003 ha clamorosamente ribaltato le sorti del derby: basterà per rinsaldare le ambizioni salvezza del Cosenza?
Il turno infrasettimanale tutt’altro che memorabile appena andato in archivio ha quantomeno destinato agli annali cadetti uno dei derby calabresi tra Cosenza e Reggina più assurdi, vibranti e ricchi di colpi di scena degli ultimi anni.
In vantaggio fino al 90′ grazie alla rete di Gori, grande ex della gara e quasi in lacrime dopo la rete ai “suoi” Lupi, i rossoblù sono stati in grado di ribaltarla nei minuti di recupero grazie a una clamorosa doppietta di Marco Nasti, subentrato appena al 70′ e in grado di stendere gli amaranto nel giro di pochissimi giri di lancette con due bellissime reti in extremis da autentico centravanti di razza.
Il classe 2003 prima si è rivelato abile a pareggiare i conti con un bellissimo colpo di testa in tuffo, anticipando l’esperto Terranova e bucando Colombi sul primo palo su delizioso cross di Delic; poi, invece, a raccogliere un traversone dal lato opposto disegnato da D’Urso e a fulminare con una fantastica conclusione al volo lo stesso estremo difensore ospite dopo aver nettamente bruciato sul tempo questa volta Cionek, altra vecchia volpe della categoria (nonostante un rendimento in questa stagione altalenante) e con “qualche” annata in più tra i pro alle spalle rispetto al baby bomber pavese, novizio tra i cadetti, ma bravissimo comunque a sovrastarlo nel frangente.
Due reti che certificano (qualora ve ne fosse bisogno) l’oggettivo fiuto del goal che il giovane attaccante di proprietà del Milan aveva già ampiamente dimostrato di possedere durante i proficui anni nelle giovanili rossonere ma che, per diverse ragioni, non era quasi mai riuscito a far emergere prima del sentitissimo match del “San Vito-Marulla” contro la truppa di Filippo Inzaghi: prima di martedì sera, infatti, Nasti era andato a segno solamente lo scorso dicembre contro l’Ascoli, a margine del confronto poi perso 1-3 dai suoi nel quale, in appena sei minuti complessivi a disposizione, era riuscito per la prima volta a lasciare il segno in riva al Crati.
I motivi della scarsa verve realizzativa? A detta di chi scrive, essenzialmente due. Da un lato l’incapacità dei silani di edificare una tangibile identità offensiva che sia in grado di mettere in condizione i propri attaccanti di incidere in zona goal con una certa regolarità nell’arco dei novanta minuti e delle giornate: il secondo peggior attacco del torneo (dietro solo a Benevento e Brescia, ndr) e il fatto che i vari Zilli, Marras, Cortinovis Finotto, Delic, D’Urso messi insieme siano riusciti a mettere a referto appena una rete da gennaio in poi appaiono due elementi sufficienti a individuare uno dei problemi, se non “il” problema più limpido della compagine bruzia.
Dall’altro, la prevalente propensione del centravanti schierato a turno da Viali nel giocare in maniera inevitabilmente sporca e battagliera per favorire quanto più possibile le giocate dei trequartisti e gli inserimenti delle mezzali ha certamente inciso in negativo sulle possibilità di Nasti di sfruttare, e dimostrare, le proprie qualità da finalizzatore. Appare chiaro che un attaccante, per quanto mobile come lui, chiamato a giocare in zone di campo relativamente lontane dalla porta, spesso e volentieri dando anche le spalle alla stessa, non abbia modo, tempo e spazio di poter poi determinare come dovrebbe, e potrebbe, in zona goal.
Frutto della giusta preparazione tecnico-tattica e/o di un pizzico di sana disperazione sportiva dettata da classifica e risultato, le elevatissime aspettative sulle qualità del ragazzo si sono finalmente tramutate in realtà in un’oramai iconica serata cosentina inizialmente destinata a essere marchiata come l’ennesima battuta d’arresto della complicata stagione dei Lupi, ma tramutatasi poi come d’incanto in una delle più memorabili della storia recente del club di Eugenio Guarascio.
“Il mister mi ha detto in allenamento che se non attaccavo l’area mi avrebbe cacciato. Per fortuna ho attaccato sul primo palo e mi è riuscito un gol bellissimo. Ci serviva fare punti, ce lo meritiamo per il lavoro che facciamo tutti i giorni. Ci servivano punti per salvarci, il Cosenza merita di stare in Serie B. A Genova, ce la metteremo tutta come al solito, proveremo a portare punti a casa“.
Le dichiarazioni al termine della gara da parte del talentuoso ventenne testimoniano il fatto che sia lui che il proprio tecnico fossero e siano ovviamente a conoscenza delle sue straordinarie doti nell’attacco alla porta: una volta apparecchiata la tavola, quindi, non è servito altro che sedersi e ”mangiare”. Se da una parte servirà continuare a metterlo nelle migliori condizioni di esprimersi sul piano tecnico-tattico, dall’altra ci si attenderà ora sempre maggiore convinzione, fame e determinazione da parte di un prospetto che, per quanto giovane, pare dimostrare voglia, carattere e ambizione.
Gli elogi di Filippo Inzaghi e il rinnovo fino al 2025 firmato con il Diavolo prima della partenza per la Calabria rappresentano ulteriori, pesanti testimonianze di come sul giovane in analisi a crederci siano giustamente in tantissimi.
Soprattutto, da ora, anche a Cosenza da dove, dopo la vittoria nel derby, il messaggio pare giungere forte e chiaro: i Lupi sono ancora vivi e lotteranno come sempre fino alla fine!