8 Agosto 2024

Il pensiero del Direttore – Niente fretta e sogni irrealizzabili: il Catanzaro pensi solo a salvarsi

L'editoriale

Twitter Catanzaro

La sorpresa della scorsa Serie B e per molti (compreso il sottoscritto) la squadra più bella è stato il Catanzaro. L’orchestra messa in piedi da Vincenzo Vivarini ha giocato bene, a tratti dominato e sognato per tutto il campionato.

Dopo una grande annata, però, si riparte da zero: il Catanzaro ha fatto cassa con Vandeputte e Fulignati ma soprattutto ha salutato Vincenzo Vivarini mettendo in piedi un nuovo ciclo. Al netto dei risultati mostrati lo scorso anno una cosa va detta: il Catanzaro non è mai stata una squadra attrezzata per i playoff e tutti i risultati sono stati il frutto di un’alchimia clamorosa tra staff, allenatore e giocatori.

Ora arriva il difficile: guai, dalle parti di Catanzaro, a pensare che dopo un piazzamento playoff l’obbligo tecnico e morale sia quello di una conferma o di un miglioramento. Il rischio è quello di pensare di poter fare un qualcosa che nessun esonero frettoloso o acquisto può raddrizzare: caso perfettamente aderente l’esonero di Mignani a Bari lo scorso anno dopo aver perso la Serie A a pochi secondi dalla fine ed essere stato silurato reo di essere a pochi punti dalla zona playoff a inizio campionato. Morale: il Bari si è salvato a dei playout che con Mignani non avrebbe mai fatto.

Uno dei protagonisti di questo parallelismo, ossia il DS Ciro Polito, è ora chiamato al riscatto proprio a Catanzaro. La squadra messa in piedi è tutto sommato buona ma probabilmente necessita degli ultimi innesti che il DS si riserverà, come ha ormai abituato, negli ultimi istanti di mercato.

Mai come nel caso del Catanzaro sarà vera una dichiarazione che spesso è citata dai protagonisti sbagliati: prima la salvezza, poi l’eventuale resto. Il Catanzaro non avrà la rosa per competere per il vertice né (forse) per i playoff ma ha le capacità per innalzarsi dalla mediocrità in cui versano parecchie squadre che lotteranno per non andare in Serie C. Un campionato da metà classifica tranquillo sarà la base ottima, perfetta e legittima da cui partire.