Il pensiero del Direttore – Cremonese, ci risiamo: esoneri e confusione. La gestione in Serie B è rivedibile
Il focus
Davide Ballardini è stato il primo allenatore esonerato in questa Serie B 2023-2024. Il Mister ex Genoa paga un andamento a singhiozzo con la corazzata Cremonese con un solo successo ed una distanza dalle dirette concorrenti che per il club era già troppo ampia. Dopo la retrocessione in Serie A, Ballardini era stato riconfermato con un solido contratto e la piena fiducia: fiducia persa dopo 5 gare, evidentemente. Ha senso?
Stroppa, fermo da un anno dopo l’esonero di Monza, è un maestro della categoria e su questo non ci piove. La gestione della Cremonese in Serie B, probabilmente (e lo dicono i numeri) è da rivedere. Dall’avvento in Serie B ottenuto grazie ad Attilio Tesser, i grigiorossi hanno sperperato soldi e cambiato una marea di volte guida tecnica (Tesser, Mandorlini, Rastelli, Baroni, ancora Rastelli, Bisoli, Pecchia, Ballardini e Stroppa). Tanti cambi con il picco di 4 nel 2019-2020 con Bisoli che poi portò la nave in salvo. Il solo ad essersi salvato per una singola stagione è stato, inevitabilmente, Fabio Pecchia, autore di un vero e proprio capolavoro che ha consegnato la Serie B in un’annata che ha visto tanta farina del sacco del tecnico che ha valorizzato calciatori in modo incredibile.
Ora, dopo sole 5 gare, la storia sembra ripetersi e va di pari passo con quella recente in B. Investimenti importantissimi e confusione. La strada per la Serie A è lunghissima, la Cremonese non è affatto tagliata fuori perché la B è lunga e tortuosa. La sensazione, però, è che l’anno con Pecchia sia stata l’eccezione di genialità del Mister (supportato dalle scelte di mercato) in una normalità che è fatta di confusione e poca programmazione. La Serie A tanto desiderata non è stata difesa all’altezza con una squadra non competitiva ed ora, dopo soli 5 turni, l’esonero di Ballardini. Il campo giudicherà e probabilmente smentirà ma ciò che resta è un film già visto e rivisto negli ultimi anni a Cremona che il solo Pecchia (le dimissioni in A avevano già previsto tutto?) è riuscito a spezzare.