Il pensiero del Direttore – Il Pisa è un vorrei ma non posso. Squadra forte, rendimento pessimo: quante colpe ha Aquilani?
Editoriale sul Pisa
Tra le squadre che ad inizio campionato si son presentate con un allenatore pronto ad emergere c’è il Pisa che dopo la lunghissima parentesi D’Angelo, spezzata solo dalla pessima scelta fatta con Maran, ha deciso di voltare pagine.
Per Aquilani una chance più che meritata dopo il grandissimo lavoro fatto con la Fiorentina: un’occasione in una piazza passionale, che vive di calcio, che dà pressioni immersa in un campionato estremamente competitivo e, come sempre, ricchissimo di insidie potenzialmente fatali.
Il Pisa delle prime 12 giornate ha già dato tantissimi spunti di riflessione che, nel complesso, tendono ad essere più negativi che positivi. La squadra nerazzurra è forte in tutti i reparti, ha individualità invidiabili per quasi tutte le altre della Serie B ma ad oggi, probabilmente, nessuno sta rendendo per il proprio reale valore.
Vorrei ma non posso
I nerazzurri erano partiti subito forte non solo per il risultato di Genova contro la Samp ma soprattutto per l’incredibile capacità di Aquilani nell’aver trasmesso in pochissimo tempo una bozza d’identità nitida che andava “solo” rimarcata e consolidata. Dagli iniziali ottimi spunti, però, il percorso non è stato quello sperato, andando in una direzione differente.
Questo Pisa dà la sensazione di essere un “vorrei ma non posso” ed anche un “potrei ma non riesco”, per il discorso della rosa di cui sopra. A questo Pisa sta mancando tremendamente un calciatore che riesce a dare la giusta fisicità, il corretto dinamismo e la costante presenza in entrambe le fasi: Touré. Il centrocampista è stato praticamente sempre ai box e le miriadi di combinazioni diverse provate in mezzo al campo tra Veloso, Marin, Barberis e Nagy non ha mai dato quella definitiva e completa.
Tanta qualità e poca costanza: il Pisa non punge come potrebbe
Un altro problema con cui il Pisa sta convivendo è la mancata espressione degli uomini offensivi. La batteria di calciatori di qualità sulla trequarti è incredibile ma, al momento, solo sulla carta. Vignato non riesce a sbocciare definitivamente, Arena è stato frenato dai problemi fisici così come D’Alessandro mentre l’ottimo Matteo Tramoni ha praticamente già finito la stagione. Valoti è una garanzia sul lungo periodo e, in attesa di risolvere l’equivoco tattico, ha già timbrato il cartellino tre volte.
Al Pisa, inoltre, gli attaccanti non segnano ed in alcuni casi non giocano per noie fisiche. Zero o quasi contributi da parte di Gliozzi e Torregrossa, Moreo è impalpabile, Mlakar si sta ambientando e l’unico, eterno ed incisivo per sempre è l’infinito Tano Masucci che, per ragioni anagrafiche, più di spezzoni ricchi di energia non può regalare.
Aquilani sta vivendo un esordio difficile ma è anche vero che altri suoi predecessori con questi presupposti sono affondati pronti via. Lui, che ha affrontato il tanto frustrante quanto penalizzante problema di diverse gare in inferiorità numerica, sta provando a venire fuori da una situazione aggiustando e proponendo, spesso senza successi. Il Pisa ha piena fiducia nel tecnico ed ora i calciatori più quotati sono chiamati a venire fuori dopo un inizio ancora in ferie.