Il pensiero del Direttore – In 18mila col Catanzaro, in meno di 4mila col Brescia. Tifosi, perché abbandonare il Cosenza?
L'editoriale
Il cambio in panchina in casa Cosenza, al momento, non ha portato risultati. Due sconfitte su due per Wiliam Viali contro Ternana, in uno scontro diretto, e Brescia in casa. Un bottino inesistente in due partite alla portata che rimettono il Cosenza in una posizione scomodo, così come negli altri anni, con la differenza che in questa stagione la rosa per competere in alto c’è, o meglio c’era.
L’editoriale in questione, però, non affronterà il tema tecnico e/o tattico ma porrà l’accento su un tema extra campo: nella sfida col Brescia al San Vito-Marulla, in un giorno di festa ma storicamente ricco di presenze per la Serie B, c’erano sugli spalti solamente 3760 tifosi.
La media spettatori del Cosenza è la dodicesima in questa Serie B: un vero e proprio delitto considerando la passione dei tifosi silani. Sono diverse le partite con meno di 4mila sugli spalti, contro il Venezia, record negativo stagionale, furono solamente in 2256. Il focus non viene sollevato per avanzare una critica: i tifosi sono la parte dominante del calcio con la loro passione e dunque ci mancherebbe.
Al contrario il tutto viene sollevato per porre un quesito: come mai? Una piazza che riesce a portare più di 18mila spettatori nel derby col Catanzaro, che onora le riaperture delle tribune dell’impianto calabrese che, a distanza di poche settimane, crolla incredibilmente nella sfida al Brescia. Il fattore campo a Cosenza è vitale ed i playout recenti lo hanno dimostrato. Dunque perché abbandonare (perché con meno di 4mila tifosi è un abbandono) una squadra quando le potenzialità per fare numeri assurdi ci sono?