Il pensiero del Direttore – Ballardini prima, Stroppa poi: Cremo e gli errori ciclicamente diabolici
Il pensiero del Direttore
La Cremonese ha esonerato Giovanni Stroppa dopo un avvio non esaltante e una squadra che pareva non avere l’identità e la forza necessaria in relazione al valore assoluto della rosa.
Stroppa non è più il fulmine di guerra sinonimo di promozione in B come qualche anno fa: lo scorso anno sembrava fosse così e ora è certezza. La Cremonese, però, ha ripetuto due errori diabolici, identici, clamorosamente sovrapponibili.
Prima la grande abbuffata con giocatori acquistati da ogni dove. Calciatori forti, alcuni fortissimi: investimenti importanti ma forse poco mirati o comunque non profondamente studiati. Spendere tanto per Vandeputte per consegnarlo nelle mani di un allenatore che sin dal primo istante ha fatto fare tutto al belga tranne ciò che lo ha reso devastante appare, a chi è fuori, francamente inspiegabile.
La Cremonese ha confermato gli allenatori in estate per due anni di fila salvo poi venire meno alle proprie idee dopo 5 giornate con Ballardini e dopo 8 con Stroppa. I due non hanno reso alla grande ma probabilmente per un’accozzaglia di calciatori (meravigliosa, ma sempre accozzaglia da plasmare), sarebbe servito tempo a entrambi. Se anche a questo giro la svolta non dovesse portare alla promozione in Serie A, per l’eventuale prossima estate con ancora il mercato da fare in B ci saranno da porsi tanti interrogativi.
Perché la Cremonese è una corazzata con tanti dei migliori calciatori della categoria ma spesso, metterli tutti insieme e consegnare nelle mani dell’allenatore la patata bollente di avere miriadi di calciatori nello stesso ruolo è un po’ come lasciare la patata bollente nelle mani di un solo uomo che poi, anche giustamente ma di certo non con tutte le colpe, paga.