Il pensiero del Direttore – Dall’auto-annuncio al dominio: son bastati 5 minuti per inquadrare Verreth
L'editoriale su Verreth
Era il 25 giugno e ancor prima del comunicato del Brescia, Matthias Verreth annuncia al mondo intero di aver firmato per le Rondinelle. Una gaffe, un “errore” di esaltazione che apre la parentesi del belga in Italia.
Arrivato in Serie B con un mare d’esperienza nella seconda divisione olandese, è giunto nel Belpaese da sconosciuto ai più. Per capire la tipologia di giocatore, agli occhi più attenti, son bastati 5 minuti. Verreth si è presentato come tutti i colpi di Cellino: un mistero e un’oscillazione tra la meteora più pura o il colpo più geniale.
Verreth non è un colpo geniale ma è un colpo intelligente, tremendamente utile, sorprendentemente dominante. Sono bastate poche partite e tutto il Brescia ha affidato chiavi e lucchetto del centrocampo a un ragionatore in mediana che gioca e ragione con un tempo in meno rispetto agli altri. Anche quando non ruba l’occhio sono sue le cose più utili e ha dimostrato anche un ottimo posizionamento in fase di interdizione.
La perla su punizione è solo un di più (di qualità) ad un calciatore che ha rimesso apposto la manovra del Brescia dandogli quella fluidità che lo scorso anno mancava. È bastato vedergli toccare il pallone, chiamarlo a sé, muoversi tra le linee e intercettare le sfere per capire la pasta di cui è fatto.