Qui Bari: e se il problema non fosse l’allenatore?
Attraverso lo studio di dati e numeri sugli ultimi allenatori che si sono seduti sulla caldissima panchina del San Nicola, un dato è univoco: nessun tecnico ha fatto la differenza che i tifosi e la società si aspettavano. Eppure, balzano agli occhi i nomi altisonanti degli stessi: Davide Nicola e Stefano Colantuono sutti, ma anche […]
Attraverso lo studio di dati e numeri sugli ultimi allenatori che si sono seduti sulla caldissima panchina del San Nicola, un dato è univoco: nessun tecnico ha fatto la differenza che i tifosi e la società si aspettavano.
Eppure, balzano agli occhi i nomi altisonanti degli stessi: Davide Nicola e Stefano Colantuono sutti, ma anche gli emergenti Stellone, Mangia, Grosso passando per il duo meno “glamour” Alberti-Zavettieri.
Proprio i due tecnici della “meravigliosa stagione fallimentare” hanno raggiunto la media più alta tra i colleghi: 1,59 punti a partita (su 42 giornate) alla pari dell’ormai ex tecnico Fabio Grosso, stessa media nelle stesse partite sulla panchina del Bari.
A seguire, il pescarese Andrea Camplone con i suoi 1,57 punti a partita su metà campionato (21 partite); vicino alla media del tecnico abruzzese troviamo l’allenatore che portò un giovane Livorno in A e il Crotone in un’insperata salvezza sempre nella massima serie: stiamo parlando ovviamente di Davide Nicola, che dall’addio dei Matarrese in poi è stato il tecnico che è rimasto più a lungo in Puglia, con le sue 49 panchine ed una media punti generale di 1,49 punti a partita.
Seguono i tecnici romani Stefano Colantuono e Roberto Stellone con una media rispettivamente di 1,27 punti a partita e 1,23 , spalmati su 29 giornate per il tecnico della Salernitana e su 13 per quello del Palermo.
Chiude la “classifica” Devis Mangia con i suoi 1,14 punti a partita su 14 giornate.
Da questo conteggio ogni lettore potrà tirare le proprie somme ma è oggettivamente chiaro che a pagare le conseguenze dei cattivi risultati sono sempre i tecnici, anche quelli affermati.
Ripetiamo la domanda del titolo: BARI, SEI SICURA CHE IL PROBLEMA SIA L’ALLENATORE?