Il pensiero del Direttore – Caro Gravina, attaccare la Serie B non giustifica vostro il fallimento. I fatti ti danno torto
L'editoriale
La conferenza stampa di Gabriele Gravina all’indomani dell’eliminazione dell’Italia dall’Europeo è stata a tratti interessante e a tratti senza una logica facilmente intuibile.
Nel mare magnum di discorsi posti in essere dal numero uno della FIGC, ne sono emersi alcuni che, sinceramente, sono sembrati di pessimo stile, fuori luogo ed anacronistici inteso come fuori dal tempo ed anche dal luogo. La conferenza doveva dare le risposte che la Nazionale di Spalletti è stata incapace di dare sul campo: se l’Europeo è stato pessimo, il post è stato vergognoso.
Veniamo al nostro, ossia la Serie B. Le frecciatine, una esplicita e l’altra implicita ma ben intuibile, sono state due e la mia sensazione durante tutta la conferenza è stata una, chiara. Gravina ha cercato colpevoli a destra e a manca per il fallimento italiano. Se colpevoli andavano cercati, probabilmente, bisognava guardare nella stanza da cui si parlava senza riprendere temi vecchi e probabilmente senza collegamento logico.
Torniamo alle frecciatine. La prima sul tema degli extracomunitari: la Serie B ha richiesto uno slot da extracomunitario per un motivo chiaro, come spiegato da Lega: “La richiesta di tesseramento di un extracomunitario direttamente dall’estero è parte di un progetto tecnico complessivo che prevede tra l’altro, rispetto al passato, un contingentamento effettivo del numero di stranieri militanti nel Campionato di Serie BKT“.
L’ultima Serie B ha palesemente mostrato una cosa che sicuramente (speriamo), Gabriele Gravina ha notato: tanti giocatori giovani e italiani si sono messi in mostra grazie ad una dinamica comune. Tanti club di Serie B hanno dapprima prelevato e poi dato fiducia a tanti giovani provenienti dalle squadre Primavera, strappandoli alla poco allenante trafila in queste ultime e lanciandoli in un campionato super competitivo.
Risultato? Invece di stare a guardare i Raimondo, i Bianco, i Pieragnolo, e i tanti altri che stiamo omettendo hanno fatto benissimo in Serie B, regalandosi prospettive importanti per avere le proprie possibilità sin da subito. Calciatori che hanno saltato step inutili e si sono resi potenzialmente spendibili per un percorso importante.
La seconda frecciatine ha riguardato le seconde squadre, tema molto caldo in Assemblea di Lega.
La Serie B è la Lega che più di tutte ha accompagnato alle parole i fatti: la Serie B è la vetrina dei giovani italiani e sinceramente, citarla a mo’ di accusa in una conferenza senza capo né coda sa tanto di ingenerosità da parte del Presidente Federale. Ancora una volta si è persa un’occasione: il calcio ha tanti difetti ma, per fortuna, ha un pregio che è quello di far parlare i risultati. Per una squadra sono quelli del campo, per una Lega sono quelli raggiunti secondo i programmi, per una Federazione idem. Ognuno tiri le proprie somme.