La Serie B prende a schiaffi la Serie A e lancia un segnale: sicuri non valga la pena investire tanto (e bene) nella cadetteria?
La Serie B sovrasta la Serie A
La Serie B ha, tramite gioco, organizzazione e squadre già ben costruite, preso a schiaffi la Serie A. I risultati dei trentaduesimi di Coppa Italia dimostrano questo con Cesena, Brescia, Sampdoria e Palermo che hanno vinto le proprie partite contro squadre di Serie A.
Oltre al risultato che porta gioia e lustro a tutto il movimento della Serie B, spicca in modo tanto netto quanto clamoroso la differenza di organizzazione tra club di A e di B. Quasi tutte le compagini cadette, la totalità se consideriamo quelle succitate, sono già ben costruite, fatte con criterio, consapevoli di ciò che va affrontato.
In Brescia-Venezia, il tutto è stato lampante: mettendo gli organici a confronto, le rondinelle di Maran sono, anche per nomi, più forti del Venezia sceso in campo ieri al Rigamonti. È un fatto che affossa i lagunari (al momento) ed esalta il Brescia.
Il Palermo ha giocato alla pari contro il Parma mentre il Cesena ha sfruttato identità ed entusiasmo per sopraffare il cantiere Verona. E la Samp? Con un mercato faraonico è altrettanto paragonabile al Como dei sogni di Fabregas che, al primo appuntamento stagionale, torna a casa con l’eliminazione.
Questo turno di Coppa Italia è un segnale forte e chiaro a chi investe milioni (male) su prodotti poco interessanti (gran parte della Serie A, ad esempio). Davvero c’è il dubbio su se e quanto offrire per pubblicizzare lo spettacolo della Serie B che presenta piazze enormi e storiche come Genova, Palermo, Bari, per citare le più grandi da un punto di vista geografico? La Serie B è un campionato competitivo ma soprattutto BELLO (meglio rimarcarlo, qualora qualcuno lo avesse dimenticato).