Gavetta e ambizioni per Stefano Vecchi: da Viareggio a Venezia
VECCHI VENEZIA – Un unione inaspettata ma che promette emozioni forti. La firma di Stefano Vecchi al Venezia è il giusto riconoscimento ad un allenatore che ha dimostrato di avere le carte in regola per fare bene. Ad enfatizzare ancor più la cosa è il materiale umano con cui il tecnico bergamasco ha ottenuto i […]
VECCHI VENEZIA – Un unione inaspettata ma che promette emozioni forti. La firma di Stefano Vecchi al Venezia è il giusto riconoscimento ad un allenatore che ha dimostrato di avere le carte in regola per fare bene. Ad enfatizzare ancor più la cosa è il materiale umano con cui il tecnico bergamasco ha ottenuto i propri risultati: dei semplici ragazzi. Nulla più che dei giovani calciatori, ben formati e di belle speranze, appartenenti al vivaio dell’Inter. Diversi nomi che adesso per la società nerazzura rappresentano plus-valenze e speranze per il futuro, il tutto grazie a Stefano Vecchi.
Le sue gesta al biscione sono ormai note, ed i suoi ragazzi non possono far altro che ringraziarlo. Un tecnico emergente che però nella sua carriera non ha visto sempre rose e fiori tinti di nero e azzurro. In seguito ad una carriera da calciatore vissuta tra la terza serie ed i dilettanti, scelse d’intraprendere la strada d’allenatore. Un buon inizio con discreti risultati con Tritium, SPAL e Sud Tirol lo portarono al Carpi; la formazione emiliana, neopromossa in serie cadetta, non fu però una parentesi da ricordare con piacere: i risultati non decollarono e finì per essere esonerato alla 29esima giornata. Dopodichè arrivarono gli anni interisti, ma questa è storia recente.
Adesso c’è il Venezia. La stessa squadra dove Pippo Inzaghi ha trovato la felicità e la continuità. Con l’ex Milan ingaggiato dal Bologna il pallone passa tra i piedi di Vecchi, un uomo tutta gavetta e fame di vittorie. Basterà per essere meritevole del trono presieduto dal suo predecessore? Di certo i risultati ottenuti dal collega sono di per sé uno scoglio quasi insormontabile, con una squadra che si è legittimata il ruolo di rivelazione dell’anno. Il raggiungimento dei play-off – persi in semifinale – per una squadra che solamente nel 2015 dovette ripartire dalla Serie D sono frutto di un grandissimo lavoro e di un miracolo sportivo. Ora sta al neo-allenatore dimostrare di valere tanto, anche se in laguna non c’è fretta. Le ambizioni del presidente Tacopina sono alte, ma per la massima serie c’è tempo così come per Vecchi ed il suo progetto a lungo termine – ha firmato un triennale con opzione per il quarto anno – e perciò crescita e costanza saranno parole chiave.
Per quanto concerne la rosa in mano al lombardo si notano alcune variazioni, specie nei partenti con Stulac, Audero e Vitale lontani dai veneti. La dirigenza degli arancioneroverdi ha saputo però muoversi bene regalandosi colpi di spessore per la categoria come Citro e Scavone uniti a scomesse interessanti quali Vrioni e Harvey St Clair. Importanti anche la riconferma di parte dell’ossatura della scorsa stagione con Pinato e Falzerano rimasti nonostante le richieste dalla Serie A. Le decisioni spetteranno al campo, intanto Stefano Vecchi farà il suo ritorno in cadetteria contro lo Spezia e la piazza sogna già in grande. Dal Viareggio alle alte ambizioni in Serie B il passo è breve.