Organizzazione e qualità: Stroppa sta forgiando un grande Crotone
STROPPA CROTONE – Le due vittorie consecutive arrivate contro Pescara e Juve Stabia hanno permesso al Crotone di dare un segnale importante al campionato sin dalle prime battute: ci siamo anche noi. Il percorso con Giovanni Stroppa continua e sta mostrando pregevoli frutti, a testimonianza del fatto che era doveroso proseguire con il tecnico lombardo. […]
STROPPA CROTONE – Le due vittorie consecutive arrivate contro Pescara e Juve Stabia hanno permesso al Crotone di dare un segnale importante al campionato sin dalle prime battute: ci siamo anche noi. Il percorso con Giovanni Stroppa continua e sta mostrando pregevoli frutti, a testimonianza del fatto che era doveroso proseguire con il tecnico lombardo. La campagna acquisti ha portato calciatori di qualità, giovani e meno giovani ma accomunati da un obiettivo comune: dimostrare di meritare la maglia rossoblu. I profili arrivati in rosa rispecchiano le esigenze del tecnico, i cui dialoghi con Ursino saranno stati costanti, perché ogni innesto non è stato frutto del caso.
La squadra è costruita su dei principi e delle idee che ogni weekend acquisiscono un peso specifico sempre maggiore nell’economia della partita. Alex Cordaz sempreverde; difesa granitica che abbina sostanza alla forma delle giocate; centrocampo di una qualità difficilmente rubricabile, con Zanellato, Benali e Barberis che rappresentano cuore e cervello, per eleganza e razionalità, della squadra; attacco che abbina tecnica e potenza, rapidità ed efficacia. Si è parlato di singoli reparti per cercare di rappresentare in maniera esauriente, ma il Crotone è un sistema, espressione con la quale intendiamo dire che l’architettura vede ogni calciatore contribuire alle transizioni sia negative che positive. Una delle prove è il gol di un positivo Crociata contro il Pescara: Messias recupera palla nella sua metà campo e dà il via a quella che sarà la terza gioia di serata per i suoi. Ricordiamo che il classe ’91 è un attaccante, questo fa intendere quanto il processo di coinvolgimento tecnico, tattico ed emotivo dei dieci calciatori di movimento sia ad un buon punto.
Il marchio di Stroppa sulle squadre da lui allenate è noto da anni, ma di questo Crotone, nelle prime uscite stagionali, sorprende la consapevolezza dei propri mezzi, che porta i calciatori a saper leggere il momento della partita e dominare il gioco quando c’è la possibilità. Questa crescita necessita ovviamente di tempo per poter acquisire stabilità nell’arco dei novanta minuti, ma i passi in avanti si riconoscono con facilità. Le idee sono state recepite dall’organico e questo porta alla valorizzazione del capitale umano a disposizione del tecnico. Per un Benali che sta raggiungendo la sua miglior versione, c’è un Molina che è sempre più inserito negli schemi e disponibile al sacrificio, oltre a quella che forse è la più gratificante delle note liete, ovvero il prima citato Messias, che sta mostrando il perché dei sacrifici fatti per arrivare a certi livelli. Altro caratteristica assolutamente elogiabile: la tattica non è una gabbia. Questa la sensazione che perviene a chi vede il Crotone: idee, dettami, compiti, ma il gesto tecnico va salvaguardato e lasciato libero di esprimersi. Potremmo continuare con gli elogi dei singoli calciatori e delle singole dinamiche, ma rischieremmo di perdere il filo, quello che Giovanni Stroppa ha trovato e custodisce gelosamente, così da permettere al Crotone di dire la sua nella Serie B più competitiva degli ultimi anni.