Ternana, l’effetto della lettera potrebbe essere opposto rispetto a quanto desiderato
LETTERA LUCARELLI TERNANA – Dopo averne scritto in questi giorni, è arrivata l’ufficialità attraverso i canali ufficiali della Ternana: Cristiano Lucarelli ha sottoscritto la lettera d’intenti per la prossima stagione. Il suo futuro, dunque, sarà ancora tinto di rossoverde. Ternana, una stagione troppo scoppiettante Tale lettera pone fine a dibattiti, discussioni, inspidi contrasti più che […]
LETTERA LUCARELLI TERNANA – Dopo averne scritto in questi giorni, è arrivata l’ufficialità attraverso i canali ufficiali della Ternana: Cristiano Lucarelli ha sottoscritto la lettera d’intenti per la prossima stagione. Il suo futuro, dunque, sarà ancora tinto di rossoverde.
Ternana, una stagione troppo scoppiettante
Tale lettera pone fine a dibattiti, discussioni, inspidi contrasti più che pacati confronti. L’ambiente Ternana in quest’annata non è stato caratterizzato dalla necessaria serenità per poter salvaguardare e migliorare un progetto certamente importante, che Stefano Bandecchi – questo è indiscutibile – ha edificato per rimettere sulla cartina del calcio italiano la piazza umbra. Detto ciò, troppi sono stati gli eccessi, che non hanno fatto altro che sfibrare costantemente la squadra.
Bandecchi è un archetipo sanguigno, chiaro nei concetti, che non lascia spazio all’interpretazione e che non utilizza termini aulici per esternare le proprie opinioni. Pensieri, quello del numero uno del club, che hanno spesso abbracciato (o invaso?) il campo, dove il presidente avrebbe desiderato un rendimento differente. Qui emerge la discrepanza tra proclami e realtà.
La Ternana 2021/2022 non era una Ferrari, aveva (utilizziamo il passato, a regular season terminata) calciatori validissimi dal centrocampo in su, valorizzati dal credo offensivo di mister Lucarelli, ma complessivamente non disponeva di una struttura tecnica da playoff. Il decimo posto ottenuto al triplice fischio dell’annata è stato probabilmente confacente a questo discorso. A testimoniare ciò, così come a sottolineare la necessità di crescere tecnicamente e mentalmente, arriva un dato: nelle diciotto partite giocate contro le nove squadre arrivate sopra, le Fere hanno raccolto appena tredici punti (due vittorie, contro Benevento e Perugia alla terzultima e penultima giornata, sette pareggi e ben nove sconfitte). Non è stato dunque assurdo, anzi, non aver terminato tra le prime due.
Qual è il senso della lettera?
Ognuno fa il proprio mestiere, ha dichiarato proprio il Pres Bandecchi. Nel massimo e doveroso rispetto della facoltà di opinare, la lettera non pare seguire questo filone. Orientando nero su bianco la scelta del modulo (che nel calcio contemporaneo è un esercizio superficiale, data l’imprevedibilità connaturata in una partita e la necessità per i calciatori di auto-organizzarsi come posizionamento e funzioni) e indirizzando i miglioramenti tattici da apportare (ma, a detta di chi scrive, non era necessaria una lettera per comprendere di dover “migliorare la fase difensiva e potenziare al massimo la fase di attacco“: questo è il macro-obiettivo di tutti, a qualsiasi livello), probabilmente il giusto concetto esposto non è stato accompagnato dalla corretta applicazione.
La condivisione di tali intenti sarebbe dovuta arrivare da un dialogo privato, costruito attorno a una scrivania e non su un foglio di carta, a questo punto chiamato a essere giudice di qualsiasi disputa che emergerà durante il prossimo campionato. Un documento che potrebbe funzionare da catena dinanzi agli imprevisti, capace probabilmente di ingabbiare la Ternana quando si presenterà l’opportunità, o la necessità, di svoltare. La pianificazione fissa gli obiettivi, prepara le alternative, consente di gestire eventuali fallimenti. Bandecchi è un eccellente imprenditore e potrebbe darci lezioni in tal senso. Detto ciò, in azienda (e le società calcistiche, come arci-noto, oggi lo sono senza ombra di dubbio) il brain training – modo per allenare la creatività – è essenziale, perché la creatività è un vantaggio, mai un limite. Così facendo, probabilmente i rossoverdi otterranno l’effetto opposto rispetto a quanto desiderato. Perché? La risposta, concedeteci la chiusura, risiede in Nietzsche: “Bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante“.