I top e flop di PSB – Breda abbonato alle imprese, Tessmann da Serie A. Cremo e Samp, così non va
Il meglio e il peggio di giornata
In archivio la giornata numero 33 di Serie B che ha regalato spettacolo dentro e fuori dal campo. Tanti risultati a sorpresa con momenti folli ed una classifica sempre più intrigante. Di seguito, come di consueto, i top e flop della giornata di PSB.
TOP
Breda abbonato alle imprese – Nel calcio delle persone normali non si parla mai abbastanza, non importa quanto preparate siano. L’esempio perfetto di questo discorso è Roberto Breda, ormai esperto di salvezze improbabili. Con una delle rose più giovani della Serie B, subentrato sul fondo della classifica, l’allenatore rossoverde a oggi è salvo senza passare dai playoff. Per riuscirci ha centrato l’ennesima impresa del suo campionato leggendario battendo per 2-1 la Cremonese in trasferta. La parabola delle Fere è impressionante.
Tessmann da Serie A – Un calciatore bollato troppo presto come inadeguato al contesto. All’arrivo in Serie A Tanner Tessmann non appariva idoneo al Venezia, in questa sua terza stagione in arancioneroverde sta invece dominando la Serie B. Lo statunitense ha riacceso la speranza di promozione diretta con una doppietta che ha steso il Brescia. Di pura coordinazione il primo al volo dal limite, da punta navigata il secondo in area piccola. Sono sei le marcature stagionali, che arricchiscono ma non descrivono un campionato da leader tecnico. La sensazione è che ormai la cadetteria stia stretta al classe 2001.
FLOP
Cremo e Samp, così non va bene – Due partite abbordabili contro due organici oggettivamente inferiori, due sconfitte casalinghe. La Cremonese si è impantanata a un metro dall’arrivo e deve seriamente mentalizzarsi sui playoff, la Sampdoria si complica l’accesso agli spareggi promozione sprecando la chance di balzare al settimo posto. Ternana e Sudtirol non hanno i mezzi delle avversarie, ma hanno mostrato organizzazione e determinazione che a queste è mancato. Iniziano ad apparire cervellotiche le scelte di Giovanni Stroppa, soprattutto quelle riguardanti la gestione di Franco Vazquez e Massimo Coda.